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La proposta di iniziativa popolare, appoggiata da Saviano, Vasco Rossi e i sindaci di Napoli, Torino e Parma, prevede via libera per l'autocoltivazione, la produzione e il commercio. E i motivi per sostenerla sono tanti.

L'obiettivo è raccogliere 50 mila firme nei prossimi sei mesi per dotare il Paese di una legge che regolamenti la cannabis: questo consentirebbe una deflazione del carico giudiziario e un colpo al mercato illegale.

L'Istituto farmaceutico militare di Firenze aveva promesso di inviare il primo raccolto agli ospedali per scopi terapeutici entro agosto, ma il raccolto è si è rivelato inutilizzabile

Il presidente dell'Autorità anticorruzione, molto ascoltato dal presidente del Consiglio, spiega che questo provvedimento allontanerebbe i giovani dalla criminalità organizzata e scongiurerebbe il rischio che le droghe leggere vengano manipolate chimicamente per produrre assuefazione.

La mole enorme di emendamenti presentati dagli oppositori del testo ritarda la decisione dell'Aula. I sostenitori del testo dovranno convincere 90 deputati a cambiare parere, forse a costo di spacchettare uso ricreativo e terapeutico

Mentre infiamma la polemica tra favorevoli e contrari in Parlamento, riportiamo le analisi del Test Salvagente fatte sui campioni comprati in alcune delle principali piazze di spaccio d'Italia. La marijuana trovate non ha nulla a che vedere con quella di alcuni anni fa: molto potente, difficile da definire "droga leggera"

Dal fallimento del proibizionismo, agli extragettiti fiscali, fino al contrasto alla mafie. I motivi per affidare la vendita delle droghe leggere al monopolio di Stato sono tanti. Voi cosa ne pensate? Rispondete al sondaggio del Test su Twitter https://goo.gl/yiYQSi

Il 25 luglio la pdl per regolamentare l'uso della marijuana arriva alla Camera, sostenuta da 220 parlamentari di tutti i partiti. Il senatore radicale, promotore della legge: "Il danno di una sostanza nociva si riduce se questa è sottoposta a vincoli e controlli. Riguardo alla questione etica, lo Stato già fa profitti con azzardo e tabacco."

il big dell’informatica sta collaborando con una start-up chiamata Kind per offrire un software che traccia le piante in vaso dal "seme alla vendita" per i governi statali e locali che stanno lavorando sulla costruzione di sistemi di conformità sulla cannabis

Un sondaggio su oltre 200mila adolescenti rivela che la depenalizzazione della cannabis in molti stati non ha prodotto nessun boom di consumatori, anzi la tendenza è opposta. In Italia le legge giace in parlamento

La domanda di marijuana è troppo grande perché Big Tobacco la ignori, spiegano gli analisti statunitensi, e la domanda non è "se" entreranno nel business ma "quando". L'alternativa, i cannabis social club come ci spiega Stefano Armanasco, coordinatore di Freeweed

Il decreto Lorenzin avrebbe dovuto rendere piu facile l’accesso ai malati. E invece per molti ha peggiorato la situazione tanto che le associazioni protestano. L'inchiesta del Test-Salvagente