Latte, ecco dov’è l’alta qualità

LATTE

Latte fresco e microfiltrato, intero e 100% italiano: abbiamo analizzato 25 prodotti per valutare la sicurezza, l’igiene, la presenza di antibiotici e la qualità. I risultati sono incoraggianti ma non manca qualche ombra. Tutti i risultati nel nuovo numero in edicola e in digitale

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A fare la differenza questa volta non sono le sostanze “aggiunte” ma quelle che mancano. Il nostro test sul latte – tra fresco e microfiltrato, 25 campioni tutti interi e 100% italiani – pubbblicato nel nuovo numero in edicola e in digitale si caratterizza da un lato per l’assenza – positiva – di antibiotici (solo due anni fa la nostra precedente comparazione aveva rilevato troppe tracce di farmaci veterinari), micotossine e cariche batteriche, segnalando un quadro decisamente incoraggiante. Dall’altro, quello relativo alla qualità, in diversi casi mancano (o sono poche) alcune delle sostanze che evidenziano il valore nutrizionale del latte: la perossidasi e gli aminoacidi essenziali presenti nelle proteine. Più il latte è ricco di questi elementi, migliore sarà la sua qualità e l’apporto per il nostro organismo.

Se la perossidasi segnala l’impatto della pastorizzazione sui nutrienti (uno shock termico rischia di “bruciare” o di ridurre sensibilmente alcune delle sostanze utili), gli aminoacidi essenziali sono quelli che il nostro corpo non produce e deve assumere attraverso l’alimentazione di cibi proteici, come il latte. Basta scorgere le tabelle pubblicate nel numero in edicola per accorgersi che sotto il profilo della sicurezza alimentare i nostri latti brillano tutti per l’assenza di sostanze sgradite, antibiotici in primis, mentre se consideriamo i due parametri di qualità le differenze saltano agli occhi.

I migliori sul podio…

Molti prodotti freschi Alta qualità hanno ricevuto un giudizio eccellente (Carrefour Original, Esselunga e Lidl) ma ci sono anche latti microfiltrati (l’Esselunga Bio e il Conad Più tempo) che, nonostante una pastorizzazione più spinta e un successivo trattamento fisico, riescono comunque a garantire un elevato livello di qualità nutrizionale. Nelle primissime posizioni non possiamo dimenticare il Parmalat Zymil (senza lattosio) e il latte biologico di Eurospin Pascoli italiani.

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…e quelli del nostro sondaggio

I risultati del nostro test sono molto diversi da quelli del sondaggio lanciato tra i nostri lettori e utenti dei social prima dell’uscita del nuovo numero. La percezione di chi ha riposto al nostro questionario segnala tra i migliori a pari merito (25%) Coop latte fresco Alta qualità, Granarolo Bio intero e Mila intero latte Fieno Alto Adige. In realtà qeusti prodotti hanno raggiunto voti molto alto ma non da salire sul podio.

Molti i commenti lasciati dai partecipanti. In molti tengono a ribadire che “il latte non è un alimento per adulti” e mettono in risalto alcune controindicazioni legate all’assunzione.

Nel lungo servizio che accompagna il test sul latte apriamo il dibattito su queste tematiche mettendo a confronto due autorevoli pareri: il professor Franco Berrino, oncologo per anni all’Istituto tumori di Milano, e il professor Emiliano Feller che insegna al master in Sicurezza alimentare presso l’Università di Padova.

Latte e benessere animale: cosa abbiamo trovato

In linea generale la nostra classifica, a differenza di altri test, si caratterizza per giudizi finali molto elevati (non scendono mai sotto il “Buono” ), segno che stiamo parlando di una filiera molto controllata. Eppure solo fino a due anni fa i risultati delle nostre analisi avevano scosso il settore rilevando troppe tracce di antibiotici tanto nel latte fresco che in quelli microfiltrati e a lunga conservazione. Il tempo ha contribuito a ridurre le ombre su questa filiera anche se nelle stalle italiane si deve ancora lavorare molto, visti i livelli di antibiotico-resistenza che registra il nostro paese.
Un altro aspetto incoraggiante è lo sforzo che diversi marchi stanno facendo sul fronte del benessere animale (segnalati in diversi casi in etichetta): se è vero che la perossidasi è un indicatore di “buona alimentazione” e, indirettamente, anche di migliori condizioni di vita delle vacche, la strada sembra ben tracciata.