Sudan nell’olio di palma e ossido di etilene: l’Europa aumenta i controlli

OLIO DI PALMA OSSIDO DI ETILENE

In base agli allerta continui la Commissione europea ha intensificato i controlli sui prodotti importati. Oggetto delle misure l’olio di palma dal Ghana per la presenza del colorante cancerogeno Sudan I e i prodotti di India, Malesia e Turchia per l’ossido di etilene, genotossico

Cambiano i controlli sui cibi importati in Europa. In base alle segnalazioni ricevute e divulgate dal Rasff, il sistema di allerta rapido condiviso tra i paesi membri sui controlli di mangimi e alimenti, la Commissione Europea ha aggiornato l’elenco dei prodotti importati soggetti a controlli

in vigore già da luglio. Misure che saranno rivalutate e aggiornate ogni sei mesi in base alle informazioni disponibili.

Olio di palma e Sudan I cancerogeno

Tra gli alimenti per cui sono state decise regole rigorose figura, ancora una volta l’olio di palma  del Ghana. È dal 2015 che questo prodotto proveniente dallo stato africano mostra la contaminazione da Sudan. Un colorante cancerogeno, usato per restituire il colore rosso a un prodotto che altrimenti non lo avrebbe, non ammesso negli alimenti che già nel 2003 era stato protagonista di uno dei più grandi scandali e dei più massicci ritiri di prodotti dagli scaffali, anche italiani.

A causa della continua non conformità, tutte le spedizioni dal Ghana devono essere accompagnate da un certificato ufficiale di analisi che dimostrano la conformità con i requisiti dell’UE. E il 50% dei prodotti importati in europa vengono ulteriormente controllati.

Ossido di etilene da India, Malesia e Turchia

Altra misura imposta dagli allerta che si sono susseguiti per mesi è quella relativa all’ossido di etilene e alle miscele di additivi alimentari contenenti carrube o gomma di guar provenienti da India, Malesia e Turchia. Una frequenza dei controlli di identità e fisici dovrebbe essere fissata al 20% per tali prodotti che entrano in Europa. L’ossido di etilene viene utilizzato per controllare gli insetti come fumigante per spezie, condimenti e prodotti alimentari. In sostanza viene sparso nei silos e nelle stive delle navi per disinfestare. L’uso è però escluso dalle leggi comunitarie.

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La sostanza viene anche utilizzata dall’industria delle spezie degli Stati Uniti (e in alcuni casi anche in Europa) con effetto biocida, per prevenire contaminanti microbici come Salmonella ed E. coli, ridurre la carica batterica, lieviti e muffe, coliformi e altri agenti patogeni. Purtroppo l’ossido di etilene è un cancerogeno genotossico dopo un consumo regolare. E per questa ragione non dovrebbero esserci residui in prodotti alimentari in vendita nei mercati europei se non in bassissime dosi.

Nocciole dalla Georgia e arance dall’Egitto

Altra misura di controllo è stata decisa sulle nocciole dalla Georgia a causa dell’aflatossina con controlli aumentati al 30%.

Infine un aumento di controlli (al 20%) è stato stabilito sulle arance provenienti dall’Egitto, a causa dei troppi residui di pesticidi.