In Brasile lo scandalo “Carne fraca” non si ferma: nuovi arresti e nuove scoperte

CARNE FRACA

Duecentosettanta ufficiali federali di polizia e 21 ispettori fiscali federali sono in azione in queste ore in diversi Stati brasiliani per eseguire almeno decine di mandati di arresto nei confronti del big della carne, la Brf Brasil Foods. Si tratta della terza fase dell’inchiesta carne fraca, (Carne debole, letteralmente) l’operazione antisofisticazione più grande mai realizzata che aveva messo sotto choc l’intero paese, rivelando un cocktail da brividi venduto tanto all’interno dei confini dello stato sudamericano che fuori, dato che una parte era destinata all’esportazione.
A finire dietro le sbarre anche l’ex presidente globale della BRF, Pedro Faria,
Questa nuova fase dell’inchiesta, definita Operação Trapaça (Trapaça si potrebbe tradurre con frode) ha portato a 91 ordini giudiziari in Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul, Goiás e São Paulo.
Le indagini hanno indicato che cinque laboratori accreditati presso il Ministero dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca e truccavano i risultati degli esami in campioni industriali.
Lo scopo era di eludere il Servizio federale di ispezione per impedire di sorvegliare la qualità del processo industriale della BRF.
La prima fase di Carne Fraca, lanciata a marzo 2017, ha esaminato il coinvolgimento degli ispettori del ministero dell’Agricoltura in un sistema di licenze e ispezione irregolari dei frigoriferi.

I risultati avevano choccato tanto il Brasile che il resto del mondo: una immensa attività di adulterazione che prevedeva l’uso di prodotti chimici per il “maquillage” della carne scaduta compresi acidi non permessi per l’uso alimentare. Non solo, nei tranci di bovino brasiliano era iniettata acqua per farli aumentare di peso.
In qualche caso a essere adulterata era anche la carne di pollo, alla quale veniva aggiunta della carta e le salsicce nelle quali era aggiunta fraudolentemente la carne della testa di maiale