Dodici paesi hanno chiesto alla Commissione europea di emendare urgentemente il regolamento europeo sui diritti dei passeggeri per permettere alle compagnie aeree di rilasciare dei voucher al posto dei rimborsi in denaro. Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “Questa richiesta dimostra quanto stiamo sostenendo fin dal primo momento, ossia che l’art. 28 del decreto legge 2 marzo 2020, n. 9, ora assorbito nel Cura Italia, non può derogare alla legislazione europea”. L’articolo in questione dà il diritto al vettore di scegliere di compensare con un buono dello stesso importo del biglietto invece che con un rimborso in denaro.
Violate le indicazioni e le sentenze Ue
Dona aggiunge: “Nonostante il Governo ed il Parlamento, per aggirare il problema, abbiano ritenuto quelle disposizioni come norme di applicazione necessaria, ci saranno ricorsi e contenziosi ed un giudice potrebbe decidere di disapplicare la norma interna, dando ragione al viaggiatore oppure potrebbe esserci una pronuncia della Corte di Giustizia Ue, con ripercussioni a catena e a ritroso. Per questo avevamo proposto una modifica di quell’articolo, ad esempio dando il diritto al consumatore che non vuole utilizzare il voucher entro l’anno dall’emissione, di avere, alla fine di quel periodo, il rimborso in denaro come previsto dalla normativa europea. Non a caso è quanto hanno altri Paesi come la Francia”.