Burro contaminato: in Germania un test boccia Aldi, Lidl, Meggle e altri

BURRO

Troppi oli minerali nel burro. È il risultato del test tedesco che ha definito scadenti o insufficienti 17 panetti su 20, per la presenza di Mosh e Moah. Con una contaminazione “mai rilevata in questa entità”

 

17 burri su 20 analizzati e giudicati “scadenti” o “insufficienti”. E questo in Germania, paese europeo che assieme a Francia e Paesi Bassi vanta una delle migliori tradizioni in questa produzione.

E a far discutere il motivo principale di una tale stroncatura: gran parte del burro era così fortemente contaminato da olio minerale che non potevano certo strappare neppure la sufficienza. Il laboratorio ha trovato idrocarburi di olio minerale saturo (MOSH) addirittura in 19 prodotti su 20. A mostrare una contaminazione “notevole” sono tra gli altri, i prodotti di Aldi, Lidl, Penny e il Meggle.

Il pericolo MOSH

Questi residui di olio minerale si accumulano nel tessuto adiposo umano (nel grasso), ma anche nei linfonodi o in organi come fegato, milza e polmoni. Gli effetti tossici non sono ancora noti, ma ad avviso di molti studiosi i dati sono ancora troppo scarsi per escludere effetti a lungo termine.

Il burro ÖMA nel test di OkoTest, il mensile tedesco dei consumatori, si distingue in particolare: contiene più residui di oli minerali di quanti ne siano mai stati registrati dai colleghi in Germania in un prodotto alimentare. Non solo con il contenuto MOSH di gran lunga più alto. Il laboratorio incaricato ha misurato nel burro un valore di 19,8 mg/kg di idrocarburi di oli minerali aromatici (MOAH).

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“Questo è un contenuto che non è mai stato misurato nella nostra cronologia dei test”, scrive OkoTest. E aggiunge: “Siamo particolarmente critici nei confronti del MOAH perché alcuni composti del gruppo di sostanze sono cancerogeni. L’UE ha proposto un valore guida MOAH di 2 mg/kg per grassi e oli, ma questo non è ancora giuridicamente vincolante. Il valore nel burro interessato è quasi dieci volte superiore”.

Da dove viene l’olio minerale nel burro?

L’olio minerale può entrare nel cibo, ad esempio, dagli oli lubrificanti per macchine. Un produttore ha confessato al giornale tedesco che da due anni lavora a un monitoraggio più stretto dei valori di MOSH e MOAH. È stato riscontrato che l’imballaggio in fogli di alluminio laminati a cera ha contribuito in modo significativo all’esposizione al MOSH. E che più il burro è vicino alla data di scadenza, più alti saranno i livelli di MOSH.

Anche i detergenti

Come se non bastasse nei laboratori Okotest ha evidenziato nel burro residui di detergenti: la maggior parte era limitata a tracce di triclorometano, ma nel panetto Dennree ha superato il 50 percento del limite consentito. Il triclorometano può essere un sottoprodotto che si genera durante la pulizia dei serbatoi del latte o delle macchine per il burro. È sospettato di essere cancerogeno e può danneggiare in modo permanente il fegato e i reni negli esseri umani.