Il sogno di mezz’estate della concorrenza sul calcio in tv

Proprio non va giù ai tanti appassionati di calcio il fatto che non ci sia la certezza di poter seguire la squadra del cuore con un solo abbonamento televisivo. A giudicare dai commenti al nostro editoriale di ieri (Caos calcio in tv: l’unica certezza è che pagheremo molto di più) la reazione è di stizza. C’è chi annuncia la disdetta a Sky e a Premium, c’è chi dubita della convenienza dell’offerta di Dazn e chi fa capire che il rischio è di andare a ingrossare il business delle trasmissioni pirata.

E a reclamare sono anche le associazioni dei consumatori. Come Konsumer Italia che commenta: “Non basta un calendario che frammenta il campionato all’inverosimile, per essere certi di vedere dall’inizio alla fine la tua squadra del cuore si dovranno pagare 2 abbonamenti. L’ennesima liberalizzazione che ne è l’antitesi, l’ennesima prova di concorrenza fallita sul nascere, eppure le premesse sembravano come sempre positive, un nuovo operatore nelle pay tv, maggiori offerte e costi più bassi. La realtà è che non è così perché per vedere tutte le partite di una sola squadra si devono sottoscrivere almeno due abbonamenti”.

Fabrizio Premuti Presidente di Konsumer Italia, poi, denuncia “Appare assai strano che Sky e Mediaset Premium si siano di fatto messi d’accordo con Dazn per offrire parte del campionato di ogni squadra ai consumatori e solo in un secondo momento si sia attivata l’offerta del terzo competitor, Dazn, una particolarità denunciata anche da Il Salvagente, segno evidente che qualche dubbio nasca e non solo a noi. Un metodo che servirà solo a stimolare l’utilizzo di canali pirata da parte degli utenti ed un modo per vessare chi invece vorrà restare nella legalità. Molto meglio seguire il calcio parrocchiale e dimenticarsi di questa serie A già troppo esposta ad aggiustamenti resi possibili dal far giocare alcuni quando già si conoscono i risultati di altri. Si torni al 90° minuto per tutti e a offerte chiare e trasparenti che permettano di scegliere, consapevolmente e in concorrenza, con chi sottoscrivere il proprio abbonamento”.