Patuanelli chiede deroghe per produrre più grano e mais. Verdi: “È via libera a aumento pesticidi”

pesticidi

Il ministro delle Politiche agricole, Patuanelli, ha proposto deroghe al piano strategico nazionale per coltivare anche i terreni a riposo per legge. Eleonora Evi (Europa Verde): “In questo modo, infatti, si andrebbe ad aumentare l’uso di pesticidi chimici, impattando fortemente sulla già devastante emergenza ecologica, oltre che sulla salute delle persone”

 

Evitare che l’emergenza Ucraina sia una scusa per buttare alle ortiche gli sforzi per proiettare la produzione agricola italiana in quadro sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale e climatico. Questo quello che chiedono a gran voce ambientalisti di fronte ad alcune prese di posizioni del governo. Tra queste quella del ministro Stefano Patuanelli che, intervenuto al consiglio Agrifish dei ministri dell’Agricoltura e pesca dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, ha sottolineato la necessità di prevedere deroghe e misure per aumentare la disponibilità di materie prime, quali ad esempio il mais e il grano.

Patuanelli: per sbrigarsi servono delle deroghe

Secondo Patuanelli infatti è “evidente che ora è necessario avere la possibilità di adeguare i piani strategici nazionali alle fragilità nuove che stanno emergendo da questa crisi internazionale e che bisogna farlo in fretta, perché le campagne di semina autunnali non possono essere perse”. E per questo, ha continuato il ministro “non possiamo retrocedere dalla necessità di un agricoltura produttiva e più compatibile con l’ambiente da un lato e dall’altro lato dobbiamo trovare strumenti utili a dipendere sempre meno a livello eoropeo dalle importazioni dei paesi terzi per i prodotti agroalimentari. Questo è un equilibrio complicato da trovare, alcuni strumenti possiamo metterli in campo come l’aumento degli aiuti accoppiati oppure un regime derogatorio per le rotazioni e il set-aside dei terreni a riposo“, ha concluso Patuanelli.

Compag: “Serve assicurare più materie prime agli italiani”

La Federazione Nazionale delle rivendite agrarie e dei centri di stoccaggio Compag ha subito applaudito alla posizione, che significherebbe anche che per accelerare la produttività dei terreni lasciati, si potranno utilizzare prodotti fitosanitari attraverso una deroga agli obblighi previsti dalla Politica agricola comune su quella stessa tipologia di terreni. “È quanto mai necessario recuperare materie prime per garantire la sicurezza alimentare a tutti i cittadini”, ha affermato Fabio Manara, Presidente di Compag “così come è urgente sostenere gli agricoltori e gli stoccatori con misure finanziarie che compensino in qualche misura il rischio fallimento per i magazzini vuoti”.

Evi (Verdi): “Rischiamo l’aumento dei pesticidi chimici nei terreni”

Di tutt’altro avviso, l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde: “Insieme ai miei colleghi dei Verdi ho scritto alla Commissione perché venga adottata al più presto una legge europea forte e ambiziosa per il ripristino della natura. In particolare – continua Evi – in questo momento storico è necessaria fermezza rispetto agli obiettivi climatici e di tutela della biodiversità proposti dall’Ue, pertanto non è ricevibile la proposta del Ministro Patuanelli di incrementare le produzioni agricole utilizzando anche le superfici destinate alla natura. In questo modo, infatti, si andrebbe ad aumentare l’uso di pesticidi chimici, impattando fortemente sulla già devastante emergenza ecologica, oltre che sulla salute delle persone”.

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La strada della riduzione del consumo di carne

“Come Europa Verde contestiamo fortemente la proposta di Patuanelli di una sospensione temporanea della Politica agricola comune che prevede dal 2023 timidi passi per legare l’erogazione dei fondi a un rispetto più stringente degli impegni di sostenibilità ambientale, tra i quali l’aumento delle superfici biologiche e la riduzione di pesticidi e fitofarmaci“. “È vergognoso che la guerra in Ucraina e la crisi alimentare vengano strumentalizzate per favorire le solite lobby, invece di rappresentare una spinta propulsiva per rendere la nostra produzione alimentare indipendente da combustibili fossili, pesticidi e fertilizzanti, limitando il consumo di carne ed eliminando gli allevamenti intensivi e le conseguenti massicce importazioni di mangimi“, conclude l’Eurodeputata.