Fertilizzanti tossici, il governo prepara un nuovo decreto Genova?

Tra le misure urgenti per contrastare gli effetti economici della crisi Ucraina sull’Italia, potrebbe annidarsi un secondo decreto Genova, il famigerato testo che ha aperto all’utilizzo di fanghi industriali di depurazione contaminati come fertilizzanti.

Le misure del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri  che si è riunito venerdì 18 marzo, infatti, tra le tante decisioni prese, ne ha comunicata infatti una legata ai fertilizzanti. “Al fine di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e di limitare i costi di produzione – spiega il Governo – è ammessa la sostituzione dei fertilizzanti chimici di sintesi con il digestato equiparato, di cui vengono individuate le caratteristiche”.

Le conseguenze del conflitto in Ucraina

Uno dei problemi principali in campo agricolo portati dalla guerra in Ucraina, infatti, riguarda proprio i fertilizzanti. Russia, Bielorussia e Ucraina sono tra i principali esportatori e il conflitto sta provocando un aumento dei prezzi. Nella comunicazione, il Governo parla di digestato equiparato, che è un termine tecnico per dire fanghi di depurazione, che sono gli scarti degli impianti dove vengono trattati i liquami provenienti da lavorazione industriale.

ll precedente del decreto Genova

L’articolo 41 del decreto Genova approvato nel 2018 per affrontare l’emergenza causata dal crollo del viadotto Morandi inseriva “Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione”. “Al fine di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di depurazione”, il governo fissa a 1.000 milligrammi per chilo di sostanza tal quale il limite per gli idrocarburi pesanti C10-C40. È una modifica sostanziale che ha cambiato decisamente le carte in tavola rispetto a quanto stabilito dal tribunale amministrativo che, sulla base delle sentenze della Cassazione, aveva stabilito i limiti di concentrazione di sostanze nei terreni previsti dalla legge 152 del 2006 a venti volte meno di quanto previsto nel decreto Genova. Su questo, il Salvagente sin dal 2018 conduce una battaglia ferma, tanto da aver lanciato una petizione al presidente del Consiglio e ai ministri competenti. Una petizione che ha già raccolto oltre 130 mila firme e che può ancora essere firmata e sostenuta.

Il rischio che la storia si ripeta

Adesso, nelle nuove misure del Governo si fa nuovamente riferimento ai fanghi di depurazione. Il fatto che li si citi come una nuova misura, pur essendo già utilizzabili come fertilizzanti, fa temere che la novità stia proprio nell’allargamento ulteriore delle maglie. Per saperlo con certezza, bisognerà leggere con attenzione il testo che dovrà individuarne le caratteristiche. Nel frattempo, non resta che sperare che per alleviare le conseguenze del conflitto ucraino non si punti a aumentare la contaminazione dei campi e del cibo italiano.

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