L’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha riassunto lo stato attuale delle conoscenze sulla presenza e la tossicità di diversi alchenilbenzeni, presenti nelle erbe (come basilico e finocchio) e utilizzati come aromatizzanti ma accusati di essere cancerogeni e mutageni. Concludendo che servono più studi
Nel 2001 e nel 2002, il Comitato Scientifico per l’Alimentazione (SCF) della Commissione Europea ha valutato safrolo, metileugenolo ed estragole come cancerogeni mutageni e ha proposto di limitarne l’uso negli alimenti.
Sulla base delle raccomandazioni dell’SCF, non è consentito aggiungere safrolo, metileugenolo ed estragole agli alimenti a scopo aromatizzante. Inoltre, i livelli massimi di queste sostanze, che si trovano naturalmente in alcuni aromi e ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti, si applicano a determinati alimenti, come latticini, prodotti a base di carne e pesce, zuppe e salse, nonché bevande analcoliche.
Per altri alchenilbenzeni, come elemicina, miristicina e apiolo, che sono presenti in natura anche in alcuni aromi e ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti, ad oggi non si applicano tenori massimi nonostante ci siano molte discussioni e più di un incertezza sulla loro tossicità.
Dove si nascondono questi alcaloidi
Alcuni alimenti possono naturalmente contenere sostanze come gli alchenilbenzeni, che si trovano, ad esempio, in alcune erbe e spezie, come basilico, finocchio e prezzemolo, tra gli altri.
Queste erbe e spezie e i loro estratti sono utilizzati per la produzione alimentare. Viene ovviamente alla mente il pesto, ma anche la tisana di finocchio e alcuni integratori alimentari a base vegetale possono contenere elevate quantità di alchenilbenzeni. Come detto, non è consentito aggiungere agli alimenti a scopo aromatizzante alcuni di questi, in particolare l’estragole, il metileugenolo e il safrolo ma, visto che si trovano naturalmente in alcuni aromi e ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti, in alcuni alimenti sono permessi ma limitati da livelli massimi consentiti.
Pochi dati, molte incertezze
C’è una discussione controversa su quanto gli alchenilbenzeni siano dannosi per la salute. Safrolo, metileugenolo ed estragole mostrano proprietà mutagene e cancerogene negli studi sugli animali. Altri alchenilbenzeni meno studiati, come elemicina, miristicina e apiolo, hanno una struttura chimica simile. Ciò indica che potrebbero anche mostrare gli stessi effetti (tossici).
Tuttavia, la maggior parte degli alchenilbenzeni non è stata ancora sufficientemente studiata per quanto riguarda le potenziali proprietà tossiche, in particolare mutagene e cancerogene.
L’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha riassunto lo stato attuale delle conoscenze sulla presenza e la tossicità di diversi alchenilbenzeni negli alimenti e lo ha pubblicato sulla rivista scientifica “Foods”. Il BfR conclude che attualmente non è possibile valutare in modo conclusivo il rischio per la salute derivante dagli alimenti contenenti alchenilbenzene. Ciò è dovuto a lacune di conoscenza, che devono essere colmate da ricerche adeguate. Oltre alla mancanza di dati sulla presenza e sul contenuto di alchenilbenzeni tossicologicamente rilevanti negli alimenti, mancano anche dati sul consumo. In particolare per gli alchenilbenzeni ancora non sufficientemente studiati, come elemicina, miristicina e apiolo, è necessaria una ricerca sulle loro proprietà nocive.