Sorpresa! Nelle bottiglie di vetro più microplastiche che nel Pet (per colpa dei tappi)

MICROPLASTICHE

Nuova indagine condotta dall’Agenzia della Salute francese: le bevande confezionate in bottiglie di vetro contengono quantità di microplastiche da cinque a cinquanta volte superiori rispetto a quelle conservate in plastica o lattine.

Lo studio, pubblicato dall’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation (ANSES) e coordinato da Iseline Chaïb, ha analizzato una vasta gamma di bevande – acqua, cola, limonata, tè freddo, birra e vino – confrontando i livelli di microplastiche in bottiglie di vetro, plastica, cartoni e lattine. Il risultato ha smentito ogni aspettativa:

  • Nelle bottiglie di vetro di cola, limonata, tè freddo e birra si sono riscontrati, in media, circa 100 particelle di microplastica per litro.

  • Lo stesso valore era compreso, mediamente, tra 2 e 20 microplastiche/l in PET e lattine, ovvero da 5 a 50 volte meno dei vetri.

L’unica eccezione è stata l’acqua (4,5 particelle/l in vetro vs 1,6 (PET/cartone)) e il vino (valori bassi anche in vetro con sughero)

Tappi in metallo: la fonte principale

Gli scienziati hanno individuato nei tappi in metallo (capsule) la possibile origine delle microplastiche nei contenuti in vetro. Questi tappi, rivestiti da vernice colorata, subiscono micro-graffi durante lo stoccaggio. Tale abrasione rilascia frammenti della vernice – facilmente riscontrati nelle bevande:

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  1. Le particelle avevano colore e composizione identici alla vernice dei tappi.

  2. I tappi mostravano micro-graffi coerenti con un processo di abrasione .

Pulizia dei tappi: soluzioni concreti

ANSES ha testato tre scenari per ridurre le microplastiche:

  • Tappi “vergini” = 287 particelle/l

  • Tappi soffiati con aria = 106 particelle/l

  • Tappi soffiati + risciacquati (acqua filtrata + alcool) = 87 particelle/l

Risultato: una semplice pulizia preliminare riduce del 60% circa le particelle introdotte in bottiglia

Il test de Il Salvagente sui soft drink (settembre 2018)

Nel 2018 Il Salvagente analizzò 18 bevande industriali (cola, aranciate, tè freddi, lemonade), evidenziando la presenza diffusa di microplastiche nei marchi più noti

Risultati salienti:

  • Tutti i prodotti analizzati erano contaminati.

  • Il conteggio variava da un minimo di 0,89 a un massimo di 18,89 microplastiche/l

MICROPLASTICHE

Questi dati evidenziano come le microplastiche fossero presenti in tutti i campioni, con concentrazioni spesso ben superiori a 10 mpp/l nei soft drink più diffusi.

Cosa fare: prevenzione ed effetti per la salute

  • Produttori: necessario intervenire sui tappi – sostituire la vernice o migliorare la pulizia e lo stoccaggio – per limitare drasticamente la contaminazione.

  • Consumatori: optare per bevande in vetro significa attenzione, soprattutto se si ignorano le modalità di pulizia del tappo prima dell’uso.

  • Istituzioni: urgono limiti ufficiali e linee guida per la presenza di microplastiche nelle bevande.