
Nei palloncini colorati possono annidarsi nitrosammine, sostanze cancerogene vietate oltre certe soglie. Su 20 confezioni analizzate da Öko-test, tre superano i limiti di legge
Che festa di compleanno sarebbe senza palloncini? Gonfiarli, annodarli, giocarci: da decenni sono una presenza fissa nelle ricorrenze dei bambini. Eppure, dietro i colori vivaci e la leggerezza del lattice, può celarsi un pericolo tutt’altro che trascurabile: le nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene, che possono essere rilasciate soprattutto attraverso il contatto con la bocca.
Un’indagine condotta dalla rivista tedesca ÖKO-TEST ha analizzato 20 confezioni miste di palloncini acquistate in drogherie, supermercati, negozi di giocattoli e online, alla ricerca proprio di nitrosammine e delle loro sostanze precursori, le cosiddette “nitrosabili”.
Il test: tre prodotti bocciati, sei sotto osservazione
Il laboratorio ha rilevato un quadro in chiaroscuro:
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In quasi tre quarti dei prodotti non sono state trovate nitrosammine o solo tracce trascurabili.
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Ma sei confezioni contenevano quantità considerate problematiche.
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E, soprattutto, tre prodotti superavano i limiti imposti dalla normativa europea per i giocattoli in gomma destinati ad essere messi in bocca: 0,05 mg/kg per le nitrosammine e 1 mg/kg per le nitrosabili.
Il prodotto peggiore sfiora livelli tripli rispetto alla soglia ammessa per le nitrosammine e viola anche il limite delle sostanze nitrosabili. Un campanello d’allarme per chi li gonfia direttamente con la bocca, come spesso accade.
Perché le nitrosammine sono pericolose
Le nitrosammine possono formarsi nel corpo umano, ma anche essere assorbite da fonti esterne come cibi, cosmetici, farmaci o articoli in lattice. Queste sostanze, spiegano gli esperti, hanno effetti genotossici, cioè possono danneggiare il DNA e favorire l’insorgenza di tumori, anche a dosi molto basse. Non a caso, le norme comunitarie impongono valori massimi molto restrittivi e seguono il principio ALARA: “As Low As Reasonably Achievable”, ovvero il più basso possibile.
Nei palloncini, la loro presenza è legata all’uso di acceleratori di vulcanizzazione durante la produzione. Esistono alternative più sicure, ma non tutti i produttori le adottano.
Le richieste ai produttori: serve più responsabilità
Non basta, sottolinea il rapporto, scrivere sulla confezione che i palloncini vanno gonfiati solo con una pompa: nella realtà, bambini e adulti continuano a usare la bocca, esponendosi al rischio di ingestione di sostanze dannose.
ÖKO-TEST chiede perciò ai produttori dei marchi risultati non conformi di:
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rivedere i processi produttivi,
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usare additivi meno pericolosi,
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intensificare i controlli qualità,
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garantire prodotti realmente sicuri per i più piccoli.
I consigli pratici per i genitori
Per evitare rischi inutili, ecco le raccomandazioni principali:
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Non far mettere mai in bocca i palloncini ai bambini, né leccarli.
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Usare sempre una pompa per gonfiarli.
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Vietare il gioco con palloncini sgonfi ai minori di 8 anni, per evitare il rischio di soffocamento.
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Controllare che la confezione riporti la marcatura CE e istruzioni d’uso.
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Smaltire correttamente i palloncini rotti: non buttateli nell’organico, né nell’ambiente.
Una nota positiva, ma l’allerta resta
Dopo oltre vent’anni di segnalazioni da parte di autorità sanitarie e associazioni ambientaliste, il test dimostra che molti produttori hanno fatto progressi: la maggior parte dei palloncini è risultata conforme. Tuttavia, la presenza di prodotti fuori legge dimostra che l’autocontrollo industriale non basta. E che il principio di precauzione, soprattutto quando si tratta di bambini, deve sempre prevalere.