No pesticidi, presentate 25mila firme per una vera tutela della salute della popolazione

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25mila firme per chiedere allo Stato di garantire a chi vive in zone agricole, l’adempimento dell’articolo 32 della Costituzione, volto a tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
“Gli effetti sanitari associati all’esposizione ai pesticidi sono ormai incontrovertibili – spiega Renato Bottiglia del gruppo No pesticidi che ha raccolto le firme – Tumori, sviluppo di diverse patologie neurodegenerative, neonatali, ormonali nonché problematiche a carico del sistema immunitario sono solo alcune delle conseguenze del contatto ai fitofarmaci”.

I promotori

Le firme sono state portate alla Camera dei deputati, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato con Patrizia Gentilini (Oncologa ed Ematologa), Isde (Associazione Medici per l’Ambiente); Maria Grazia Mammuccini (Responsabile Coalizione Stop Glifosato); Renato Bottiglia (Amministratore del Gruppo Fb No Pesticidi), Fiorella Belpoggi (Direttrice Area Ricerca dell’Istituto Ramazzini di Bologna). All’incontro parteciperanno anche la Deputata Silvia Benedetti (Gruppo Misto) e la Deputata Sara Cunial (M5S com.. Agricoltura)

Numeri impressionanti

L’Italia è al terzo posto tra i consumatori di pesticidi a livello europeo (Rapporto 2018 promosso da FederBio con Isde-Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu e Wwf). E mentre il consumo di principio attivo nella Ue è mediamente di 3,8 chili per ettaro, in Italia si arriva a 5,7 chili per ettaro: in 10 anni – dal 2006 al 2016 – si è registrato un aumento della spesa del 50% per i pesticidi e del 35% per i concimi. Nel mondo ci sono oltre 26 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi all’anno e 258mila decessi.

“Stabilire distanze di sicurezza”

“Contrariamente a quanto si pensa – spiega Renato Bottiglia – nell’immaginario collettivo, i più esposti ai pesticidi, non sono gli agricoltori, in quanto obbligati per legge ad indossare i dispositivi di protezione individuale (tute, maschere antigas ecc) ma la popolazione residente, cioè chi vive accanto ai campi coltivati in maniera intensiva, che non ha possibilità di difendersi in quanto è impossibile smettere di respirare. Ecco perché diventa fondamentale regolamentare adeguate distanze di sicurezza e obbligo di avviso e soprattutto adeguate sanzioni”.