Caro Salvagente, vorrei un riscontro riguardo i controlli caldaie. Ho l’impressione che tutti giochino sull’accostamento sanzioni mancato bollino e manutenzione ordinaria per farci fare il controllo annuale. Premesso che credo tutti i manuali consiglino un intervento annuale, aldilà della decadenza della garanzia, quali sanzioni realmente si rischiano a fare revisione completa solo alle scadenze 2-4 anni?
Diego Bertone Genta
Caro Diego, abbiamo chiesto aiuto a Mauro Zanini, esperto di settore. Ecco la sua risposta
Ogni anno con l’accendersi delle caldaie si ripropone l’esigenza che venga fatta una informazione corretta sulla loro manutezione secondo le norme di legge in vigore, la Direttiva Europea 2010/31/UE e il suo recepimento in Italia con il DPR 74/2013, che prevedono per gli impianti a combustibile liquido o solido il controllo di efficienza energetica (controllo fumi) ogni due anni e per tutti gli altri impianti a gas ogni quattro anni. Obblighi fissati per “quelli inferiori o uguali a 100 kw” che sono la stragrande maggioranza delle caldaie.
Per quanto riguarda la “manutenzione” c’è l’obbligo di fare effettuare i controlli a ditte abilitate attenendosi alle indicazioni del libretto fornito dall’installatore della caldaia o in mancanza di questo del libretto del fabbricante, o in mancanza di entrambi, alle prescrizioni e alla periodicità prevista dalle normative UNI e CEI, che in genere sono una volta all’anno o nelle caldaie ad alta efficienza una volta ogni due anni.
Purtroppo alcune regioni, non tutte si sono adeguate alla norma nazionale, in alcuni casi dove si è legiferato sono state introdotte norme di controlli sulla efficienza energetica con periodicità più ravvicinata con maggiore frequenza rispetto alla norma nazionale su pressione delle associazioni degli operatori del settore, introducendo sanzioni come deterrenti oltre che controlli ispettivi e con la definizione di un catasto degli impianti in ogni regione.
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Questa disomogeneità causa incertezza e confusione per i cittadini, e la costruzione in corso di un catasto nazionale impone omogeneità nel rispetto delle norme nazionali sulla manutenzione ed sulla efficienza energetica.
Ci sarebbe certamente bisogno di una campagna informativa nazionale istituzionale come prevede esplicitamente il DPR 74 /2013 che purtroppo non c’è.
Va inoltre chiarita e spiegata bene la differenza nei consumatori tra “controllo sulla efficienza energetica (prova fumi)” e la “manutenzione della caldaia” su materie inelle quali la disinformazione interessata degli operatori confonde il cittadino.
LA MAPPA DEI CONTROLLI
Il Salvagente aveva pubblicato la fotografia delle normative regionali assunte nel nostro paese. Ecco tutte le differenze