Un barattolo su due di miele australiano è contraffatto

Non è il primo scandalo e, purtroppo, non sarà l’ultimo. Ma ciò non toglie che fa impressione leggere come il più grande produttore australiano di miele, Capilano, e alcuni dei più grandi supermercati di quel paese vendano miele falso, addizionato con sciroppi di edulcoranti – molti di loro inconsapevolmente. È quanto denuncia il Sidney Morning Herald.

La storia nasce dai dubbi di Robert Costa, un agricoltore, che ha commissionato al laboratorio tedesco Quality Services International (QSI) due tipi di test sul miele campionato. Sono stati raccolti 28 campioni di miele made in in Australia. E in quasi la metà dei campioni è stata documentata la contraffazione. Uno scandalo che ha portato catene come Aldi a togliere dagli scaffali i prodotti australiani.

IL PRECEDENTE DEGLI USA

Non è il primo caso di grandi dimensioni del genere. Nel 2011 un’inchiesta aveva mostrato che gli scaffali americani erano inondati di miele considerato pericoloso in altri paesi, secondo la Food Safety News. Quel miele proveniva dall’Asia e dall’India ed era carico di piombo, altri metalli pesanti e antibiotici animali. Anche in quel caso parte del miele è stato prodotto da dolcificanti artificiali e quindi filtrato per rimuovere ogni traccia di contaminazione.

NEPPURE L’EUROPA SI SALVA

E non è che l’Europa possa dirsi al riparo. I risultati dell’ultimo Piano di controllo coordinato dell’Unione europea non lasciano spazio ai dubbi: miele di bassa qualità, “annacquato” e addizionato di zuccheri come sciroppo di mais, barbabietola e di riso sono le tecniche delle frodi più comuni sul prezioso prodotto degli alveari che proprio in quanto molto caro e molto richiesto fa gola ai truffatori che guadagnano in questo modo e per di più si riparano dietro pratiche difficili da scovare con i metodi di indagine attuali per le frodi alimentari.
Un mercato talmente pieno di insidie da far paura anche ai produttori italiani. Che, come ci aveva raccontato Raffaele Terruzzi, presidente del gruppo miele dell’A.I.I.P.A. (Associazione italiana industrie prodotti alimentari) stanno pressando la Commissione per ottenere una legislazione antitruffa, in grado di tutelare il consumatore con un’arma in più.