In Usa (e presto in Europa) è l’ora della stevia ogm 2.0

La stevia? Venduta come il dolcificante naturale per eccellenza, con quel verde simbolico che tanto attrae su bevande e alimenti, rischia di tingersi di giallo.

La Cargill, secondo quanto riferisce l’Huffington Post, sta per lanciare EverSweet un dolcificante che utilizza lievito geneticamente modificato per convertire le molecole di zucchero in modo da imitare le proprietà della stevia, senza bisogno della pianta stessa.
È un edulcorante sviluppato utilizzando la biologia sintetica (“synbio”), una nuova forma di ingegneria genetica che comporta il cambiamento o la creazione di Dna per sintetizzare artificialmente composti anziché estrarli da fonti naturali – un processo a volte indicato come Ogm 2.0.
Il 1° giugno, la Food and Drug Administration statunitense ha aperto la strada a EverSweet con la designazione “generalmente riconosciuta sicura” (GRAS).  Il mercato è enorme, da bevande ad alimenti che puntano sulla riduzione delle calorie e la sostituzione dello zucchero.

Come riconoscerla?

All’Huffington la Cargill risponde: “I consumatori dovrebbero essere in grado di distinguere in un’etichetta tra la stevia che proviene dalla foglia e i glicosidi steviolici prodotti attraverso la fermentazione (la dicitura è accuratamente scelta per evitare di citare in alcun modo l’ingegneria genetica, ndr). La stevia da foglie negli Stati Uniti è attualmente etichettata come ‘estratto di foglie di stevia’. EverSweet sarà etichettato negli Usa come ‘glicosidi steviolici’ o ‘Reb M e Reb D’.

E in Europa?

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La previsione è che EverSweet riceva un codice E modificato per differenziare i due prodotti.