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91mila uova e 12mila galline sequestrate ad Ancona e Viterbo. L'operazione dei Nas a partire da due casi positivi all'insetticida tossico. Al centro dello scandalo non ci sono dunque solo i prodotti belgi e olandesi ma anche quelli italiani.

In tv Giuseppe Ruocco, capo della Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, spiega che non c'è da preoccuparsi dopo le due positività italiane. Ma evita di raccontare che avrebbero potuto scoprirle già da giugno 2016. E non hanno fatto nulla.

Dopo la scoperta nel Lazio e nelle Marche di due campioni di uova positivi al Fipronil, l'associazione animalista è molto critica sui controlli ministeriali, decisamente troppo esigui: nel 2015 analizzate 7.500 uova, ma in Italia se ne producono 11 miliardi

Colpisce che, quando credevamo di essere protetti dall'ombrello della sicurezza alimentare e della tracciabilità, ci si scopre sotto l'acqua scrosciante dell'allerta uova al fipronil. Qualcosa, dunque, non ha funzionato e sarebbe il caso di correggerlo per il futuro

Le autorità della Bassa Sassonia: 28 milioni di uova richiamate dal mercato. Ma 17 erano destinate all'export. Intanto Le Soir pubblica una raccomandazione UE di un anno fa sui pericoli del fioroni in cui si chiedeva agli Stati un "approccio preventivo"

Di queste ore la notizia del sequestro di 20mila tonnellate di ovoprodotti nei paesi baschi. E se questi ingredienti contaminati circolavano a 9 mesi dall'inizio dello scandalo, come si può assicurare gli italiani che non siano finiti nella pasta fresca, nei prodotti per la colazione, nei gelati?

Lo scandalo delle uova contaminate al fipronil si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi particolari. Oggi la Commissione europea ha confermato l'anticipazione di ieri del Salvagente confermando che i prodotti contaminati sono stati distribuiti anche in Italia

Non accenna a placarsi lo scandalo delle uova contaminate al fipronil. Anzi, si allarga di giorno in giorno. In Francia sono state scoperte 295mila uova infette in un'azienda di Morbihan: molte erano crude, altre erano già entrate negli impasti di dolci e torte. Ecco come interpretare il codice sul guscio

L'Autorità per la sicurezza degli alimenti ha scoperto la presenza dell'insetticida tossico, in dosi tali da renderlo pericoloso, utilizzato in milioni di uova. Alcune delle quali già vendute e consumate in Europa.

La protesta dell'associazione Animal Equality davanti alla sede centrale del gruppo a Verona: "Smettete di vendere uova da allevamenti crudeli". La lista dei supermercati che hanno smesso (o stanno per) di vendere uova covate da galline in gabbia

Uno studio congiunto dei paesi del Nord Europa svela come in cioccolato, caramelle, prodotti da forno, carne e pesce, troppo spesso le aziende mancano di precisione su latte, glutine, arachidi, uova, nocciola

Dal 1° marzo 2017 tutti i 477 punti vendita a gestione diretta (con le insegne Carrefour, Market, Express, DocksMarket e GrossIper) non commercializzano più uova prodotte da galline allevate in gabbia. Anche nei rimanenti punti vendita in franchising già riforniti da Carrefour Italia esclusivamente con uova non da allevamento in gabbia, è in atto una azione di sensibilizzazione