Pfas, vincono le associazioni: da Regione Veneto ok a analisi del sangue in zona arancione

pfas

Non solo gli abitanti dei comuni nella zona rossa, epicentro del maxi inquinamento da Pfas in Veneto, ma anche quelli delle zone limitrofe avranno diritto ad analisi del sangue di controllo. Mamme No Pfas, Greenpeace e altre associazioni lo chiedevano da tempo

 

Non solo gli abitanti dei comuni nella zona rossa, epicentro del maxi inquinamento da Pfas in Veneto, ma anche quelli delle zone limitrofe avranno diritto ad analisi del sangue di controllo. Mamme No Pfas, Greenpeace e altre associazioni lo chiedevano da tempo, trovandosi davanti il muro della Regione.

Dopo aver rimandato incontri e evitato di prendere impegni, scatenando prese di posizione pubbliche dei comitati locali e delle associazioni, alla fine, con un comunicato, la Regione Veneto ha annunciato che anche nei 12 comuni della zona arancione verrà avviato lo screening del sangue degli abitanti per capire se vi è una presenza di Pfas preoccupante.

Il comunicato della Regione

Secondo il comunicato della Regione, la delibera sarebbe stata adottata lo scorso 30 dicembre, anche se la notizia  stata resa pubblica solo a metà gennaio. La Regione dice che la possibilità di “effettuare il dosaggio dei Pfas nel sangue” viene estesa “rispondendo alle esigenze che parte della popolazione residente in questi comuni ha più volte espresso, ma anche ad una rivalutazione del rischio correlata all’uso dell’acqua da pozzo”.

I comuni interessati

11 dei comuni interessati si trovano in provincia di Vicenza, un dodicesimo in provincia di Verona Ecco l’elenco: Altavilla VicentinaArcugnanoArzignano, Creazzo, GambellaraMontebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Monteviale, San Bonifacio, Sovizzo, Trissino e Vicenza.

Come funziona e quanto costa

I cittadini potranno rivolgersi a un laboratorio dell’Arpav (non ancora indicato) per prelievi volontari “in regime di compartecipazione della spesa, entro 90 giorni dall’adozione della deliberazione, tempo necessario all’adeguamento dei flussi informativi e alla definizione delle misure organizzative”. La tariffa calmierata è di 90 euro. In caso venga trovato un valore eccessivo di Pfa nel sangue, il cittadino entrerà gratuitamente nel programma di medicina generale di presa in carico sanitaria.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

In arrivo una proposta di limitazione dei Pfas in Europa

Intanto, le autorità nazionali di Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Germania, con la partecipazione dell’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR), hanno esaminato i rischi per l’ambiente e per l’uomo derivanti dalla produzione, dall’uso e dalla commercializzazione dei Pfas. “I Pfas sono difficili da degradare e si accumulano nell’ambiente e nell’uomo” – scrive il Bfr, “Pertanto, sono indesiderabili dal punto di vista della protezione dei consumatori”. Il 13 gennaio scorso, una proposta di restrizione è presentata all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) per l’ampio gruppo di Pfas al fine di limitare l’uso di queste sostanze in quasi tutti gli usi nell’Unione europea. L’Echa pubblicherà la proposta di restrizione – una delle proposte più complete dall’entrata in vigore del regolamento Reach nel 2007 – il 7 febbraio 2023.