Come proteggere gli elettrodomestici dagli sbalzi di tensione

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Che cos’è uno sbalzo di tensione e quali danni può provocare: come proteggere gli elettrodomestici della propria casa e cosa è necessario fare per richiedere un rimborso.

Il costo degli elettrodomestici incide molto in un bilancio familiare, motivo per il quale è bene selezionarli in base alle proprie esigenze specifiche e fare in modo che questi possano durare il più possibile nel tempo. Nel loro utilizzo, dunque, andrà applicata la massima attenzione, cercando di tutelarli e proteggerli da eventuali danni accidentali. Tra questi il più comune è forse lo sbalzo di tensione delle corrente che può comportare delle problematiche importanti all’impianto elettrico casalingo e a tutti i dispositivi elettronici collegati. Si tratta di fenomeni non così rari, con lo sbalzo di tensione elettrica che può essere inteso come quel fenomeno improvviso che si sostanzia in un abbassamento del valore della tensione in grado di provocare degli scompensi ai dispositivi elettrici. Gli enti erogatori di energia a domicilio forniscono, solitamente, una tensione nominale che si muove all’interno di una fascia definita di tolleranza. Quando il valore della tensione fuoriesce da questa soglia, si ha uno sbalzo che è inoltre caratterizzato da lassi di tempo con assenza totale di flusso di energia elettrica.

Come proteggere gli elettrodomestici dagli sbalzi di tensione

Appreso a cosa si faccia riferimento quando si parla di uno sbalzo di tensione e prima ancora di entrare nel dettaglio sulle migliori modalità di prevenzione dei proprio elettrodomestici, ci soffermiamo sulle principali cause scatenanti di questo fenomeno. Uno sbalzo di tensione è solitamente riconducibile a questi fattori:

  • violenti temporali;
  • lavori sulla linea elettrica posti in essere dall’ente erogatore del servizio;
  • impianti elettrici sottodimensionati, incapaci dunque di rendere efficiente il loro utilizzo;
  • impianti elettrici vecchi, danneggiati e mal tenuti.

Ma come proteggersi dai danni possibili di uno sbalzo di tensione di corrente e tutelare i propri elettrodomestici? Il principale consiglio in questo senso è quello di prestare sempre la massima attenzione alle condizioni del proprio impianto domestico, assicurandosi della sua tenuta e di eventuali irregolarità o danneggiamenti che, in caso di sbalzo, potrebbero rendere più gravi le conseguenze. Tra le soluzioni principali abbiamo dunque:

  • monitorare costantemente la situazione climatica e, in presenza di una temporale brusco e violento, scollegare gli elettrodomestici collegati al contatore elettrico. Si tratta, nello specifico, del televisore, del cordless, del forno a microonde, del computer e di tutti quei dispositivi che anche rimanendo scollegati per un breve periodo non compromettono un loro futuro funzionamento;
  • per intervenire in maniera preventiva contro gli sbalzi di tensione, è altamente consigliato l’acquisto di un filtro da sovraccarico da inserire nelle prese elettriche. Questo attutirà eventuali irregolarità di tensione, evitando che gli elettrodomestici vengano danneggiati;
  • oltre ai filtri di sovraccarico, è molto importante assicurarsi di aver installato nel proprio quadro elettrico i limitatori di tensione, ovvero degli strumenti che si attivano nel momento in cui si verificano delle oscillazioni di tensione andando a proteggere tutto l’impianto, e gli stabilizzatori di tensione che la mantengono sempre all’interno di un determinato range previsto dal fornitore di energia.

Sbalzi di corrente: cosa fare e non fare per proteggere gli elettrodomestici

Attenzione e prevenzione, da quanto fin qui detto, sono i principali strumenti per tutelare il proprio impianto elettrico e gli elettrodomestici in caso di sbalzi di tensione di corrente. Cerchiamo dunque di sintetizzare cosa fare praticamente per proteggere i propri elettrodomestici e cosa, invece, è altamente sconsigliato.

Cominciamo dalle cose da fare. Tra queste abbiamo:

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  • l’acquisto di un salvavita da collegare al contatore elettrico;
  • l’utilizzo dei filtri di sovracorrenti o delle prese filtrate;
  • scollegare tutti i dispositivi dagli interruttori di corrente quando ci sono dei violenti temporali;
  • abbassare l’interruttore del contatore elettrico quando manca l’elettricità;
  • assicurarsi che i trasformatori funzionino in maniera corretta;
  • assicurarsi che i vari fili non siano danneggiati e, soprattutto, siano ben collegati;
  • cambiare l’impianto elettrico dopo un certo numero di anni, per evitare che l’usura possa renderlo vecchio e malfunzionante.

Diverse sono inoltre le pratiche da evitare in caso di sbalzi di tensione. Molto spesso, specie per scarsa conoscenza degli impianti elettrici ed inesperienza, si è soliti scegliere delle soluzioni rapide che potrebbero però comportare maggiori danni. Ecco dunque cosa non fare per proteggersi dagli sbalzi di tensione:

  • badare al risparmio, magari acquistando un generatore di continuità economico. La scelta potrebbe rivelarsi controproducente nel lungo periodo, con il soggetto che potrebbe trovarsi a spendere di più per sopraggiunte problematiche e per l’acquisto di un nuovo generatore. Un risparmio nell’immediato, dunque, potrebbe portare a spese aggiuntive nel lungo periodo;
  • fare tutto da soli, senza rivolgersi ad un esperto che possa configurare l’impianto elettrico nella maniera corretta. Agire in autonomia e senza esperienza, inoltre, potrebbe risultare essere molto pericoloso non solo per gli elettrodomestici, ma anche per la salute e la vita di coloro che utilizzano e configurano l’impianto elettrico. Meglio dunque optare per un professionista esperto;
  • sottovalutare l’impatto che potrebbe avere uno sbalzo di tensione sui propri elettrodomestici e sul proprio portafoglio.

Il risarcimento per i danni da sbalzi di tensione

I danni provocati da uno sbalzo di tensione possono essere, come detto, evitati o limitati con l’applicazione di buone pratiche, ma questo potrebbe non bastare. Viene dunque da chiedersi se, in caso di danni, si ha diritto ad un risarcimento e, soprattutto, da chi dovrebbe essere pagato. Sul tema si è espressa la Corte di Giustizia dell’Unione europea, sottolineando che i gestori delle rete elettrica sono da considerare come dei produttori veri e propri, motivo per il quale dovranno risarcire i propri clienti per danni causati dal servizio erogato (direttiva 85/374 in materia di responsabilità del produttore per danno da prodotti difettosi). Per i giudici europei, dunque, l’elettricità è equiparabile al concetto di prodotto in quanto chi la fornisce può essere inteso come il fabbricante di un prodotto finito, e dunque un produttore. Entrando più nel dettaglio, nei servizi di distribuzione di energia elettrica il gestore è equiparabile al produttore in quanto non si limita solo a consegnare un prodotto (fornitore), ma partecipa attivamente al processo di produzione, andando a modificare la tensione. Ecco dunque che solo con l’intervento del gestore l’energia elettrica potrà essere offerta al pubblico per l’utilizzo e il consumo, e solo il gestore potrà modificare il livello di tensione. Proprio per questo può considerarsi un produttore ed essere responsabile di danni cagionati all’utente finale.

Risarcimento danni per sbalzi di tensione: cosa fare per richiederlo

Affinché possa verificarsi un risarcimento danni per uno sbalzo di tensione è necessario che il consumatore dimostri l’esistenza di un nesso tra l’interruzione della corrente, il conseguente sbalzo di corrente e il guasto dei propri apparecchi elettronici. Gli sarà necessario presentare un reclamo formale e fare esplicita richiesta del rimborso dei danni subiti. Per farlo la prima fonte da consultare è sempre il sito internet della società erogatrice del servizio elettrico che, come detto, viene considerata come un vero e proprio produttore. Sul portale online vengono spesso indicate le modalità per chiedere il risarcimento e la modulistica richiesta. Per il consumatore sarà possibile scaricarla, compilarla e inviarla o direttamente tramite il sito web o con altri supporti, come il fax, la raccomandata a/r oppure l’e-mail. A questo punto il consumatore ha aperto la pratica e il gestore dovrà, entro 40 giorni dal ricevimento della richiesta, provvedere a rispondere e ad indicare la propria decisione motivata di accoglimento o di rigetto. Qualora il produttore non dovesse ritenersi responsabile dei danni subiti dal cliente, quest’ultimo potrà avvalersi dello strumento della conciliazione per cercare di risolvere la questione. Qualora anche questo passaggio non dovesse portare al risultato sperato del risarcimento dei danni, il consumatore intenzionato ad ottenere il rimborso non avrà altra possibilità che avviare una causa civile nei confronti del gestore.

Il rimborso automatico per i danni da sbalzi di tensione

Al fine di agevolare le procedure di rimborso per i danni provocati da sbalzi di tensione, l’Autorità per l’energia elettrica ha previsto che, per dei casi specifici, si possa provvedere al risarcimento automatico. A tal proposito molto importante è la differenza che intercorre tra l’interruzione di corrente da tempo programmata e comunicata ai consumatori e quella che si verifica improvvisamente a causa di un guasto. In quest’ultimo caso l’Autorità ha previsto dei tempi massimi per il ripristino del servizio. Più nello specifico:

  • per i clienti allacciati in bassa tensione che vivono in località con più di 000 abitanti, il limite massimo è di 8 ore;
  • per quelli che abitano in località con un numero di abitanti compreso tra 5.000 e 50.000 o inferiore a 5.000, il limite è di 12 ore;
  • per i clienti allacciati in media tensione, che vivono in zone con più di 50.000 abitanti, il limite è di 4 ore;
  • per quelli che abitano in zone con abitanti compresi tra 5.000 a 50.000 o con meno di 5.000, il limite è di 6 ore.

Oltre le soglie temporali indicate, se l’elettricità non dovesse tornare, il cliente avrà diritto ad un rimborso automatico che verrà corrisposto direttamente in bolletta. Per quel che riguarda le cifre del risarcimento automatico, queste ammontano a:

  • 30 euro per i clienti con un’utenza non superiore a 6 kW. Tale cifra aumenta di 15 euro ogni 4 ore di ulteriore ritardo e fino ad un massimo di 300 euro;
  • 150 euro per i clienti con utenze superiori a 6 kW ed inferiori a 100 kW, con un aumento di 75 euro ogni 4 ore di ulteriore ritardo e fino ad un massimo di 100 euro;

In caso di blackout dovuto al maltempo, invece, spetterà all’Autorità stessa stabilire l’importo del rimborso straordinario che verrà corrisposto sempre nella successiva bolletta.

Sbalzo di corrente: il modulo per il risarcimento danni

Oltre alla documentazione presente sul sito della società erogatrice del servizio elettrico, è possibile che per il risarcimento danni da sbalzo di corrente venga richiesta la presentazione di una lettera di rimborso. In questi casi è possibile utilizzare un modulo standard composto da più parti. Entrando più nel dettaglio, in esso andranno riportati:

  • il nome e l’indirizzo del gestore dell’energia elettrica (la via/piazza, il numero civico, il cap, la città e la provincia);
  • l’oggetto della richiesta ovvero il “risarcimento danni da sbalzo di corrente”;
  • tutti i dati anagrafici del richiedente, ovvero il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita;
  • il Comune di residenza e la provincia;
  • l’indirizzo (via/piazza) con il numero civico;
  • il recapito telefonico, l’eventuale numero di fax, l’indirizzo di posta elettronica (e-mail) e/o quello di posta certificata (pec);
  • il tipo di servizio di cui il richiedente è intestatario, in questo caso “fornitura luce”;
  • l’indirizzo presso il quale detto servizio viene fornito (il Comune, la provincia, la via/piazza e il numero civico);
  • il numero del cliente che è presente sulle bollette della luce;
  • in seguito alla dicitura “Premesso che” in maiuscolo andrà riportata una descrizione concisa, ma dettagliata, dei fatti lamentati;
  • in chiusura andrà effettuata la richiesta di risarcimento danni con l’indicazione all’articolo di legge che la prevede, ovvero il 2043 del codice civile. Sarà necessario indicare l’ammontare richiesto per il rimborso, ma se tale cifra non è stata ancora accertata non è possibile indicare nulla, rinviando l’indicazione della somma ad un momento successivo;
  • la firma del richiedente con l’aggiunta del luogo e della data.

Si ricorda inoltre che, al fine di agevolare il risarcimento, può essere molto utile allegare in fotocopia alla propria richiesta tutte le fatture, gli scontrini o altra documentazione dalla quale si evincono le spese sostenute per la riparazione o l’acquisto di nuovi apparecchi elettronici.