A poco più di una settimana dall’avvio delle istruttorie nei confronti di Iberdrola, E.On, Dolimiti e Iren, l’Antitrust adotta quattro provvedimenti cautelari costringono i fornitori di energia a fare marcia indietro sulle modifiche di condizioni economiche applicate in corsa
A poco più di una settimana dall’avvio delle istruttorie nei confronti di Iberdrola, E.On, Dolimiti e Iren, l’Antitrust adotta quattro provvedimenti cautelari costringono i fornitori di energia a fare marcia indietro sulle modifiche di condizioni economiche applicate in corsa, nonostante il divieto di modificare il prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, disposto dall’art. 3 del decreto Aiuti bis dello scorso 9 agosto.
La norma sospende, fino al 30 aprile 2023, l’efficacia delle clausole contrattuali, che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, e dei preavvisi già inviati alla clientela, salvo che le modifiche si siano perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. “Dopo aver avviato le istruttorie per accertare l’esistenza di una pratica scorretta e rappresentato le correlate esigenze cautelari, nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari” spiega in una nota l’Antitrust.
I comportamenti illegittimi
Secondo l’Autorità, in particolare, Iberdrola ed E.On. hanno comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, condizionando indebitamente i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori ovvero a passare a forniture alternative.
Dolomiti ha impropriamente ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali effettivamente applicate prima della stessa data.
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Iren, infine, ha indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal decreto Aiuti bis.
Le misure cautelari dell’Antitrust
Per questi motivi l’Autorità ha disposto:
Nei confronti di Iberdrola e di E.On, l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative; di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di salvaguardia;
Nei confronti di Dolomiti e di Iren, la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto;
Nei confronti delle quattro società, l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari.
Le imprese dovranno comunicare all’Autorità, entro 5 giorni, le misure adottate per ottemperare ai provvedimenti cautelari.