Marmellate e confetture, ecco i trucchi per farle apparire “più leggere”

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Sui banchi dei supermercati si gioca una partita di marketing tra marmellate e confetture senza zuccheri aggiunti, con più frutta, leggere… Spesso utilizzando trucchi che possono confondere le idee. Il nostro viaggio A OCCHI APERTI si ferma, oggi, proprio in questo mercato

Alzi la mano chi, tra noi, non ha in dispensa o in frigo una marmellata o una confettura industriale. Magari ce la facciamo anche in casa, a partire dalla frutta che scegliamo, ma quando non c’è tempo è facile che si ricorra ai banchi della grande distribuzione. E cosa troviamo nei barattoli, dopo i trattamenti termici che deve subire questo prodotto?
Certamente uno dei protagonisti del vasetto è lo zucchero, uno dei pochi ingredienti che rimane inalterato. E sugli zuccheri aggiunti (o meglio sulla loro assenza) si gioca molto del marketing delle etichette italiane. Con qualche trucco, come quello di aggiungere succo d’uva, non classificato dalle norme come zucchero e dunque non in contrasto con le tante diciture “senza zuccheri aggiunti”, ma con gli stessi effetti per il nostro organismo.
E così vale anche per lo sciroppo di mele, altro modo per rendere dolce la confettura senza doverlo dichiarare o peggio ancora con i discutibili edulcoranti.
Non solo, abbiamo anche trovato in commercio prodotti che dichiarano senza zuccheri aggiunti ma non riportano alcuna delle informazioni obbligatorio per legge.
Il nostro viaggio nei supermercati italiani oggi si occupa proprio di questi prodotti, con il solito occhio critico e i confronti della dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista, oscar per la salute 2018 e massima esperta in Europa di Nutrizione Culinaria. Seguiteci e scoprirete quanti trucchi usano le aziende per convincervi della salubrità e della qualità dei loro prodotti.