Olio extravergine, chi gioca (e con quali interessi) al ribasso sui prezzi

Poco olio nelle cisterne, bassa la produzione della nuova campagna olearia. Tutto farebbe pensare a prezzi che schizzano alle stelle. E invece succede il contrario, i listini sono in picchiata, come ha spiegato molto bene Alberto Grimelli, direttore di Teatro Naturale – il portale di riferimento per l’olio italiano – in questi giorni: “C’è qualcosa che non va nelle dinamiche del mercato dell’olio extra vergine italiano in queste settimane. Una speculazione al ribasso come quella a cui si sta assistendo, con le quotazioni scese sotto i 4 euro/kg per il prodotto standard (con offerte anche di 3,5 euro/kg), a livelli molto vicini a quelli dell’olio iberico, non si vedeva da tempo. Anche l’extra vergine premium, tuttavia, sta incassando colpi pesanti con prezzi poco superiori ai 4 euro/kg“.

Eppure di olio ce n’è poco. A cominciare dalle giacenze della campagna olearia 2020-21. Secondo il Report Frantoio Italia della Repressione Frodi del ministero delle Politiche agricole, al 31 ottobre vi sono 57mila tonnellate disponibili per il mercato, la stessa quantità di un mese prima. “Se poi guardiamo alle giacenze al 4 novembre 2020 – aggiunge Grimelli – erano di 91 mila tonnellate, ovvero 34 mila tonnellate in più rispetto ad oggi. Insomma di olio extravergine di oliva italiano ce n’è poco e il prezzo scende, il contrario rispetto alla legge economica della domanda e dell’offerta”.

E questo gioco al ribasso da chi viene gestito e per quale motivo? Griimelli mette sul tappeto due possibili scenari: “È ipotizzabile che i commercianti si stiano muovendo sotto la pressione della Grande Distribuzione che non vuole rincari e, contemporaneamente, del mondo industriale (che ha dovuto abbassare i margini dalla primavera a oggi, assorbendo i maggiori costi di approvvigionamento senza poterli scaricare sui prezzi finali) che oggi cerca di ripianare le perdite dei mesi precedenti. Uno scenaio potenzialmente esplosivo – conclude il direttore di Teatro Naturale – visto che il mondo agricolo ha dovuto sopportare alti costi di produzione in estate, e oggi si trova a lavorare in perdita. Il rischio è che le olive rimangano sulle piante, con grave danno per l’intera filiera”.

Ma quando dovrebbe costare un litro di olio extravergine 100% italiano e una miscela di olio Ue? Con l’aiuto sempre di Teatro Naturale negli scorsi mesi abbiamo ricostruito il prezzo “corretto”, come mostra l’infografica qui sotto: quando i listini si discostano troppo in basso o troppo in alto vuol dire che c’è olio vecchio oppure speculazione in atto.

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