Caro Salvagente, dopo che avevo già chiuso un contratto di fornitura con Enel Energia e avendomi fatturato il conguaglio, mi mandano a oltre un anno di distanza un’ulteriore bolletta di 25 euro per corrispettivo commerciale. Mi domando: da dove nasce questo addebito? Perché me lo presentano ora, dopo cioè che sono passata ad altro fornitore? E perché non chiedermi questi soldi con il conguaglio? Ho contattato il call center di Enel Energia e mni è stato spiegato che l’importo è stato imposto dall’Autority. Vorrei capire davvero come stanno le cose
Matteo Basciano
Caro Matteo, abbiamo girato i suoi dubbi a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia. Ecco le sue considerazioni.
La fattura di chiusura ricevuta dal sig. Basciano, anche senza averla visionata, molto probabilmente conteneva il conguaglio sui consumi fino al giorno della chiusura del contratto.
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Al momento della cessazione del contratto, ed in genere è indicato nelle condizioni contrattuali, è previsto un costo amministrativo per la chiusura, che in effetti viene addebitato successivamente.
I costi per chiudere l’utenza cambiano in base al mercato di appartenenza. Per i clienti che rientrano nel mercato tutelato, il costo fisso previsto è di 23 euro; per coloro che sono passati al mercato libero, l’importo da corrispondere dipende dal contratto stipulato ed è previsto, come dicevo, nelle condizioni contrattuali.
Enel Energia scrive testualmente che “il costo per la disattivazione della fornitura, è pari a € 23 + Iva oltre a eventuali costi fissi applicati dal distributore.
In conclusione, anche se non ho visionato la fattura in questione del Sig. Basciano, tenderei a dire che si tratta di questo tipo di costi e che sono dovuti.