Api, vespe, meduse e tracine: i consigli degli esperti in caso di morsi e punture

meduse

Per chi non ama l’incontro ravvicinato con animali “fastidiosi”, l’estate può essere una stagione davvero complicata. All’aria aperta o durante una nuotata, tra api, vespe, tracine e meduse, i rischi di venire punti o morsi sono tanti. Su Medical Facts, Giorgia Protti, specialista di medicina interna, affronta queste evenienze e spiega come comportarsi.

Api e vespe

Intanto solitamente la reazione, più o meno dolorosa, regredisce da sola in pochi giorni. In meno di un caso su dieci, invece, la reazione è più di rilievo e può chiedere l’intervento del medico. Api e vespe con il pungiglione possono iniettare una dose di veleno e il sistema immunitario, una volta stimolato, può causare una reazione anafilattica con conseguenze anche mortali. In caso di api e vespe il pungiglione e le sacche velenose possono rimanere attaccati alla cute, specifica l’Ansa, che riporta la notizia. “In questo caso – spiega Protti – bisogna rimuoverli il prima possibile, avendo cura di non schiacciarli per non favorire la penetrazione del veleno”, dice. Il consiglio è di fare un movimento parallelo alla pelle, per esempio con una tessera come una carta di credito. Per i casi più lievi viene suggerita un’applicazione di ghiaccio sulla puntura, o l’uso di antidolorifici o antistaminici. Per i casi più gravi, che hanno una zona cutanea interessata superiore ai 10 cm, “la terapia è sostanzialmente sintomatica, ma si può considerare l’assunzione di farmaci cortisonici per 3-5 giorni”.

Quando la situazione si fa grave

In caso di reazioni anafilattiche sistemiche, con orticaria diffusa, gonfiore delle mucose, difficoltà a respirare, nausea, vomito, dolore addominale il comportamento da adottare è diverso: “Se si sospetta questa condizione bisogna agire in fretta, perché la situazione di aggrava rapidamente – aggiunge Protti – Se si dispone di adrenalina iniettabile bisogna somministrarla immediatamente a livello dei muscoli anteriori-laterali della coscia. Fondamentale è cercare soccorso medico il prima possibile”.

I rimedi fai da te per le meduse? Non sempre funzionano

La puntura della tracina, pesce che si nasconde sotto la sabbia, è una delle più dolorose. In questo caso, spiega Mariangela Elefante, medico Fimmg, sempre su Medical Facts, è necessario «mantenere la calma, immergere la parte colpita in acqua calda per 30/90 minuti», con l’acqua almeno a 45 gradi, “rimuovere eventuali spine con pinze e non a mani nude e pulire bene la ferita con acqua”,”Sono assolutamente da evitare rimedi fai da te come spegnere sigarette o urinare sulla ferita”. Nel caso di punture di medusa, invece, bisogna uscire subito dall’acqua ed evitare di grattarsi e di sfregare la zona colpita, reazione invece che istintivamente seguono in molti. Protti aggiunge: “La miglior misura è la prevenzione. È buona norma evitare di toccare a mani nude le meduse ‘spiaggiate’ sul bagnasciuga, mentre “i rimedi ‘chimici’ tradizionalmente usati” sono “spesso fantasiosi: dall’aceto all’alcol, fino all’urina”. “Purtroppo – spiega – nessuno di questi composti è stato validato, anche per la comprensibile difficoltà di eseguire studi clinici in tali circostanze”.