L’Ente nazionale per l’aviazione civile dà un ultimatum alle compagnie low cost colpevoli di non adeguare i minimi salariali dei propri dipendenti al Contratto collettivo nazionale del settore. Lo fa con una lettera in cui dice senza giri di parole che se entro due mesi la situazione non verrà regolarizzata, gli aerei delle compagnie dovranno restare a terra. Come riporta il Corriere della Sera, la missiva è stata inviata a tutti i vettori, nazionali e stranieri, operanti in Italia, ma è rivolta soprattutto a compagnie che adottano delle specifiche politiche salariali, come Ryanair, Wizz Air, Vueling, Volotea, Blue Air, easyJet, Norwegian Air.
La lettera
Enac scrive lo scorso 7 agosto: “Si invitano tutti i vettori aerei operanti in Italia a voler trasmettere entro il 15 ottobre 2020 una comunicazione attestante l’applicazione sia ai propri dipendenti, con base di servizio in Italia, sia al personale dipendente di terzi utilizzato per lo svolgimento delle proprie attività trattamenti retributivi non inferiori a quelli minimi stabiliti dal Contratto collettivo nazionale del settore stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale”.
Le sanzioni previste
Secondo il Corriere, “Nel caso la compagnia decidesse di non inviare alcuna documentazione — stando a quanto dispone la legge — le pene previste sono la revoca delle concessioni, delle autorizzazioni e delle certificazioni rilasciate dall’autorità amministrativa italiana”. Ma forti sanzioni sono previste anche per quelle che secondo l’autorità di controllo non pagano quanto dovuto. Il mancato riconoscimento dei trattamenti economici minimi, infatti, prevede l’applicazione da parte dell’Enac di una pena pecuniaria tra 5 mila e 15 mila euro per ciascuna unità non correttamente impiegata sul territorio italiano. I minimi salariali, infatti, secondo la legge italiana, devono essere estesi anche ai dipendenti di imprese terze utilizzati dalle compagnie aeree per l’esercizio delle proprie attività . L’ultima firma al contratto collettivo nazionale di lavoro risale al luglio 2014 da parte delle sigle sindacali e di Assaereo, l’Associazione nazionale vettori ed operatori del trasporto aereo, che però ha una sola associata: Alitalia. Le altre compagnie hanno ciascuna accordi differenti.
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