Ftalato vietato nei cosmetici: dalla Germania l’allarme sui solari

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Un filtro UV comunemente utilizzato nei solari e nei cosmetici con protezione UV (il DHHB) è stato trovato spesso contaminato da uno ftalato vietato in Europa. Ecco come evitarlo

Una recente indagine condotta dal Chemisches und Veterinäruntersuchungsamt (CVUA) di Karlsruhe, il laboratorio pubblico di sicurezza chimica e veterinaria, ha portato alla luce una preoccupante contaminazione nei prodotti solari: lo ftalato di-n-esil (DnHexP), un plastificante vietato nei cosmetici, è stato rilevato in una significativa percentuale di campioni analizzati.

L’ingrediente sospetto: il filtro UV DHHB

Durante lo sviluppo del filtro UV DHHB (dietilammino idrossibenzol esilbenzoato), comunemente usato nei prodotti solari, si genera una contaminazione indesiderata da DnHexP. Questo composto, classificato come tossico per la riproduzione, è vietato nei cosmetici dall’Unione Europea dal 2019, sebbene ne sia consentita la presenza in tracce tecnicamente inevitabili.

Nel 2024, il CVUA ha analizzato 103 prodotti solari e ha rilevato che il 37% dei prodotti contenenti DHHB presentava livelli di DnHexP superiori alla soglia di rilevazione (1,5-44 mg/kg). Il dato solleva preoccupazioni, in particolare per i prodotti destinati ai bambini.

L’ampia diffusione del DHHB

Secondo l’app francese Inci Beauty, specializzata nell’analisi degli ingredienti cosmetici, il filtro UV DHHB è presente nell’1,44% dei cosmetici censiti. La distribuzione dell’ingrediente evidenzia, secondo la app, un utilizzo prevalente nei seguenti prodotti:

  • Creme solari anti-età: 45,08%
  • Creme solari per bambini: 40,28%
  • Creme solari per adulti: 34,24%
  • Eau de Cologne da uomo: 27,38%
  • Balsami labbra solari: 26,37%

Questi dati sottolineano come il DHHB, introdotto come alternativa all’Octocrilene, sia diventato un ingrediente chiave, soprattutto in prodotti legati alla protezione solare.

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Le implicazioni per la salute pubblica

La scoperta del CVUA ha evidenziato l’importanza di monitorare i livelli di contaminazione nei cosmetici. Il DnHexP non è solo un contaminante indesiderato: la sua presenza rappresenta un rischio per la salute, specialmente nei prodotti destinati a bambini, che hanno una pelle più sensibile e maggiore esposizione ai raggi UV. E che, ovviamente, possono subire di più i danni di sostanze tossiche per la riproduzione umana come gli ftalati.

Nonostante ciò, gli esperti del CVUA sottolineano che la protezione contro i raggi UV rimane essenziale. La prevenzione del cancro alla pelle passa attraverso l’uso di creme solari efficaci e sicure.