
Un nostro lettore, sui risultati del test condotto dalla Ong Bloom sul mercurio nel tonno in scatola, ci chiede perché non pubblicare anche le zone di pesca dei prodotti più contaminato. Ecco i dati completi
Caro Salvagente,
sono un vostro lettore e vorrei segnalarvi una (leggerezza?) nella pubblicazione dell’indagine sul tonno.Così com’è stata presentata non mi è di nessuna utilità nell’acquisto del tonno in scatola, a meno che non lo escluda del tutto dalla mia dieta. Trovare una stessa marca di tonno in tutte le categorie genera solo confusione . Non sarà che la presenza di mercurio sia influenzata dalle zone di pesca, come indicato anche sulle confezioni? Perché non indicarla nei risultati?
Grazie dell’attenzione.
Sempre vostro
Maurizio Mariotti
Caro Maurizio i suoi sono dubbi legittimi e vorremmo provare a scioglierli a beneficio suo e di tutti i nostri lettori. I risultati pubblicati sulla presenza di mercurio nel tonno in scatola sono contenuto nello studio “Toxic tuna” condotto in 5 paesi dalla Ong francese Bloom con l’obiettivo di denunciare livelli elevati del metallo pesante nelle conserve in vendita in Europa e sopratutto un limite di legge fissato dalla Ue troppo generoso per le imprese del settore: viene tollerato 1 mg/kg di mercurio nel tonno quando invece in pesci largamente consumati come il merluzzo viene ammesso solo fino allo 0,3 mg/kg.
Di sicuro un test diverso da quello a cui sono abituati i nostri lettori perché, a differenza dei nostri, non copre i marchi maggiori venduti nei nostri supermercati. Tuttavia abbiamo voluto pubblicarli perché in gran parte i risultati di Bloom confermavano il nostro test pubblicato nel numero di ottobre 2023 del Salvagente: anche in quella occasione in tutti e 16 i campioni di tonno analizzati trovammo mercurio e, seppur in concentrazioni mai superiore al consentito, i tenori ricalcano la media registrata da Bloom.
Quanto alla zona di pesca Fao il nostro Maurizio ha ragione è un indicazione utile per capire se ci sono aree marine più contaminate di altre. Abbiamo chiesto alla Ong francese di fornirci i dati sulla provenienza. Di seguito riportiamo per quelle scatolette in cui il mercurio è risultato sopra il limite consentito:
Mercurio superiore a 1 mg/kg
Rio mare Leggero 1,01 mg/kg; Zona di pesca: Oceano Pacifico
Re di tonno all’olio di oliva Todis 1,14 mg/kg; Zona di pesca: Oceano Atlantico Centro-Atlantico
Re di tonno all’olio di oliva Todis 1,19 mg/kg; Zona di pesca: Oceano Pacifico
Donzela Tonno all’olio di semi piccante 1,27 mg/kg; Zona di pesca: Oceano Pacifico
Carrefour Filetti di tonno all’olio d’oliva 1,49 mg/kg; Zona di pesca: Oceano Pacifico
Alcuni lettori hanno notato che stessi marchi hanno diversi livelli di mercurio. Questa diversità è dovuta al lotto di produzione che, come si evince anche nei dati sulla provenienza pubblicati sopra, può avere diversi livelli di contaminazione determinati dalla differente zona Fao di pesca.