“Lo spreco alimentare si combatte anche solo conservando una carota”

SPRECO ALIMENTARE

“Se tutti conservassero correttamente le proprie carote, farebbe un’enorme differenza”. La tesi, colorita, è di Nadine Kessler e rappresenta una buona sintesi di quanto si potrebbe fare già a partire dai nostri frigo. Che non sono però gli unici né i maggiori responsabili dello spreco alimentare

 

“Se tutti conservassero correttamente le proprie carote, farebbe un’enorme differenza”. Il titolo, già da solo, è accattivante ma a rendere ancora più interessante la lettura di un  articolo comparso poco meno di un anno fa su uno dei siti del ministero Federale dell’Alimentazione e dell’Agricoltura tedesco destinato a ridurre con consigli pratici lo spreco alimentare è il fatto che ancora oggi suona come decisamente attuale.

Tanto più in una giornata, come quella del 5 febbraio, destinata a sensibilizzare sullo spreco alimentare. Un tema assai sentito, specie nei momenti di crisi come l’attuale. Stando alle indagini condotte dall’Ufficio Studi Coop, per esempio, nel 2022, il 57% degli italiani dichiarava di aver operato una attenta riduzione degli sprechi per far fronte all’aumento dei prezzi.

Ma torniamo alla colorita associazione tra come conservare le carote e come evitare che finiscano nel cestino molti cibi. Autrice è Nadine Kessler, ingegnere orticolo che con la sua azienda, Lager.Ort, spiega come conservare correttamente frutta e verdura e ridurre gli sprechi alimentari.

La filosofia di Nadine Kessler è tutto sommato semplice: con le giuste conoscenze si potrebbe prolungare la vita di molti alimenti, ridurre quello che ogni giorno buttiamo nel cestino della spazzatura (in Germania circa il 35% del totale dello spreco alimentare è domestico, in Italia dovremmo essere ancora a valori simili, visto che gran parte si stima avvenga in fase di produzione) e risparmiare diversi soldi nel bilancio familiare. Il titolo dell’intervista non è certo casuale ma ripercorre uno dei primi consigli che l’ingegnere orticolo ama dare: “Le carote perdono molta acqua e quindi diventano rapidamente gommose. Per questo, è meglio conservarle in una scatola chiusa con uno strofinaccio da cucina o un asciugamano sotto. Il panno può assorbire il liquido in eccesso ed evitare che le carote marciscano. E sarebbe bene anche assicurarsi di cambiare il panno regolarmente”.

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La Kessler si spinge anche più in là e consiglia ai patiti dell’antispreco di provare la “ricrescita”, ossia far ricrescere nuove piante o cibo dagli avanzi. “Funziona con lattuga, radici di cipolla o altre verdure avanzate e non è affatto complicato”, assicura.

Pur senza arrivare a tanto, per lo meno a noi, basterebbe riuscire a consumare interamente (o quasi) il frutto della nostra spesa, anche quando non la mangiamo tutta in una sera. Una volta tagliata la frutta e la verdura, viene in soccorso Nadine Kessler, per impedire l’inevitabile ammuffimento si può conservare in un contenitore pulito e chiuso o in un panno di cera d’api.

Uno degli errori principali che facciamo in casa, poi, si concentra nella fruttiera. “La frutta che viene conservata fuori dal frigorifero è meglio posizionarla l’una accanto all’altra in modo che non sia troppo schiacciata. Ma è anche sbagliato che molte mele e banane siano conservate una accanto all’altra. Le mele emettono molto del gas di maturazione, in particolare l’etilene, che fa maturare e macchiare più velocemente le banane o gli avocado. Se vogliamo evitarlo, dovremmo conservare mele, pomodori e banane in ciotole diverse”, spiega l’ingegnere orticolo.

L’acquisto di prodotti regionali e stagionali, poi, ha sempre un’influenza positiva sulla durata di conservazione, perché il cibo ha un percorso di trasporto relativamente breve e quindi deve essere conservato solo per un breve periodo prima di raggiungere il cliente.