Esperidina, una ragione in più per preferire gli agrumi

ESPERIDINA AGRUMI

Il segreto degli agrumi è anche nella buccia, ricca di esperidina, un flavonoide che fa bene alla salute. Vediamo a cosa serve e come amplificarne gli effetti

Dagli antichi greci e romani abbiamo ereditato alcune pratiche sane che sono entrate un po’ in disuso. Ad esempio, l’arancia. Oggi è scientificamente noto che di questo agrume, dal conclamato potenziale antiossidante, non si dovrebbe buttare nulla. Proprio la buccia delle arance contiene il 20% in più dell’intero quantitativo di esperidina, ben superiore a quello contenuto nella polpa.

L’esperidina negli agrumi è un naturale bioflavonoide e regolatore del sistema immunitario. Lo avevano già intuito nella Grecia dei miti, tanto che gli scienziati moderni hanno chiamato così questo elemento in onore delle ninfe Esperidi, le leggendarie custodi del giardino dei pomi d’oro di Era, la dea della religione.

Questo e altri frutti custodiscono proprietà benefiche per la salute umana. La scorza delle arance, uno degli ingredienti principali della cucina e della pasticceria siciliana tramandata da greci e arabi, è ricca di fibre che favoriscono la digestione.

Che cos’è l’esperidina

È un bioflavonoide presente soprattutto negli agrumi. Ma non solo nelle arance, spiegano i nutrizionisti dell’Irccs Humanitas. Più precisamente è un flavanone glicosilato, un tipo di flavonoide che si trova soprattutto all’interno dei frutti degli agrumi, particolarmente abbondante nella buccia e nella polpa di tali frutti. Il suo aglicone è chiamato esperetina.

Si pensa che all’interno della pianta questa sostanza abbia funzioni di difesa, fungendo, secondo gli studi in vitro, da antiossidante. Introdotta nella dieta umana, si è dimostrata un valido vasoprotettore aumentando l’efficienza del collagene e del tessuto connettivo. Viene estratta anche per produrre integratori alimentari, ma l’apporto migliore, in un organismo sano, deriva dal consumo di alimenti soprattutto crudi.

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A cosa serve l’esperidina

Alcuni benefici di questo flavonoide sono presunti e non dimostrati dagli studi. Altre proprietà favoriscono il benessere.

  • Vasi sanguigni

Si ritiene che l’esperidina possa favorire il buon funzionamento dei vasi sanguigni.

  • Antinfiammatorio naturale

Sembra possa aiutare a ridurre l’infiammazione. È questo uno dei motivi per cui viene consigliata l’assunzione, da sola o in combinazione con altri bioflavonoidi presenti negli agrumi, per esempio la diosmina (Qui per saperne di più su questo principio attivo indicato per il trattamento di emorroidi, vene varicose, celluliti).

  • Contro le emorroidi

I cibi che la contengono vengono proposti anche in caso di problemi che coinvolgono le vene, come le emorroidi, le varici e problemi di circolazione (la cosiddetta stasi venosa).

  • Contrasta la ritenzione idrica

L’esperidina viene proposta nel trattamento del linfedema, condizione associata alla ritenzione idrica che può insorgere in seguito a interventi chirurgici per il trattamento del cancro al seno.

Benefici presunti dell’esperidina

Altri benefici non sono supportati da prove scientifiche, ancora oggi insufficienti, e per questo l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha approvato alcuni messaggi pubblicitari proposti dai prodotti in commercio.

  • Non sono stati dimostrati i benefici per la salute e la forza delle ossa;
  • All’esperidina vengono anche attribuiti presunti vantaggi nel mantenimento dei livelli ematici di colesterolo nella norma, ma non dimostrati;
  • Inoltre, supporterebbe la salute del cuore, ma mancano evidenze scientifiche;
  • L’assunzione di questo elemento, associato a quella di altri flavonoidi (in particolare troxerutina e diosmina), aiuterebbe a mantenere il tono venoso fisiologico e la permeabilità fisiologica di vene e capillari. Le prove scientifiche però sono insufficienti.

Le controindicazioni dell’esperidina

Di sicuro consumare agrumi, nelle giuste quantità, non fa male. Gli esperti non segnalano possibili interazioni tra l’assunzione di esperidina e quella di altri farmaci o sostanze. Questo bioflavonoide è considerato sicuro se la sua assunzione per via orale di integratori prosegue fino a un massimo di 6 mesi. La sicurezza di trattamenti di durata superiore non è invece nota.

  • Effetto anticoagulante

Dati i suoi possibili effetti anticoagulanti l’esperidina potrebbe essere controindicata in caso di disturbi emorragici: potrebbe aumentare il rischio di emorragie. Per lo stesso motivo potrebbe essere necessario sospenderne l’assunzione in caso di interventi chirurgici programmati.

  • Attenzione alla pressione bassa

Potrebbe ridurre la pressione sanguigna e quindi il consumo potrebbe essere controindicato in caso di pressione bassa. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico.

  • Non assumerla in gravidanza

L’esperidina non dovrebbe essere assunta durante la gravidanza e l’allattamento senza prima essersi consultate con un esperto.

Come aumentare i benefici dell’esperidina

L’alimentazione equilibrata è il modo migliore per apportare il giusto quantitativo di questo elemento nutrizionale importante. Tuttavia, il contenuto dei flavonoidi negli agrumi varia a seconda della specie, della parte del frutto (è abbondante nella buccia), dei terreni dove si coltivano le piante e della lavorazione (impiego o meno di fertilizzanti).

Dove si trova l’esperidina

  • Satsuma fresca (simile al mandarino)

Un chilogrammo di questo frutto ne contiene 73 milligrammi. Ma la buccia fresca fa salire l’apporto fino a 157 milligrammi per chilo.

  • Succo d’arancia della Florida

Queste arance, spremute a mano, possono raggiungere 350 milligrammi circa di esperidina per litro di succo.

  • Arance tipo Sanguinella, Moro o Tarocco

Gli agrumi pigmentati come queste arance contengono più sostanze, compresi gli antociani.

  • Arancia rossa commerciale

Le comuni arance fresche e anche le clementine possono garantire fino a 40 milligrammi per 100 millilitri di succo.

  • Limone

I limoni ne contengono fino a un massimo di 41 milligrammi per 100 millilitri di succo.

  • Succo di mandarino

Alcune varietà biologiche e fresche possono superare i 45 milligrammi di esperidina in 100 millilitri di succo.

  • Pompelmo

I pompelmi commerciali in succo non superano i 3 milligrammi di sostanza.

  • Bergamotto

L’oro verde di Calabria è oggetto di studi per i possibili benefici nella lotta contro il colesterolo e protettivi per la salute del cuore, soprattutto derivanti dall’uso dell’olio essenziale ricavato dalla sua buccia, le cui applicazioni spaziano nei campi dell’aromaterapia e della cosmetica. Allo stato attuale il bergamotto può essere consumato in diverse modalità. (Qui per saperne di più)

  • Spremuta o canditi di cedro

Il cedro è il frutto del citrus medica, una specie appartenente alla famiglia delle Rutaceae e considerata capostipite di tutti gli agrumi. Originario dell’India e della Birmania, oggi è particolarmente diffuso al Sud, soprattutto in Campania, Calabria e Sicilia. Il cedro in spremuta o consumato candito contiene molta esperidina e ha proprietà digestive, germicide e disinfettanti, carminative e antipertensive.

  • In generale basterebbe un grande bicchiere di succo d’arancia rossa per assumere fino a 100 milligrammi di questo flavonoide. Ma nella buccia, cruda o caramellata, l’esperidina può essere anche il doppio che nel succo e nella polpa.

A cosa serve la scorza delle arance

Uno studio pubblicato su Nutriens (Qui i risultati) rivela che la buccia delle arance è ricca di flavonoidi. L’esperidina può contribuire alla regolazione del sistema immunitario, ma nella buccia è del 20% superiore rispetto a quella che si trova nella polpa.

La buccia può essere consumata come candita, non esagerando con lo zucchero. Oppure sbollentata per pochi minuti, per poi bere l’acqua tiepida, non raffreddata. Ma anche mangiando direttamente le scorze, dopo averle lavate per bene.

Le bucce aiuterebbero anche a dimagrire e vanno bene come infuso per tisane.

La funzione antibatterica e antiossidante della buccia

Dalle bucce e dal pastazzo di arancio e limone (che è materiale di scarto della lavorazione degli agrumi che di solito finiscono nell’umido) si possono ricavare oli essenziali prodotti attraverso la tecnologia della cavitazione idrodinamica controllata. Nelle prove effettuate, il processo a cavitazione idrodinamica ha consentito di estrarre, entro 10 minuti di lavorazione, intorno al 60% (in massa) del contenuto di polifenoli (flavonoidi) del pastazzo di arancia. Nessun altro processo esistente consente di estrarre in così breve tempo i flavonoidi delle bucce di arancio e limone.

Con questo metodo si possono estrarre fino a 36,26 grammi di esperidina da 6,38 kg di pastazzo di arancia.

Con la liofilizzazione dalla soluzione acquosa prodotta per mezzo del processo di cavitazione idrodinamica, si può estrarre anche una forma di pectina denominata “IntegroPectin”, di altissima qualità e dalle straordinarie attività antiossidanti e antibatteriche.

Da questi processi si possono ricavare oli essenziali utili come antivirali che contrastano la colonizzazione batterica corresponsabile della gravità delle infezioni polmonari.

La pectina favorisce l’attività intestinale oltre ad avere altri effetti benefici sul nostro organismo. Si ricava dalla frutta, può essere fatta in casa ed è un ottimo e naturale addensante. Consumando quotidianamente frutta e verdura è possibile assumere la dose necessaria di pectina per l’organismo umano. In tal caso avremo raggiunto una quantità pari a circa 15 grammi di pectina al giorno, e non sarà necessario ricorrere ad alcun integratore. Basterebbero solo due mele e un’arancia al giorno per assimilare circa 10 grammi di sostanza peptica. (Qui una guida per realizzare la pectina in casa)