Uva, fragole e pesche al top per residui di pesticidi in Europa

pesticidi uva

È l’uva il frutto europeo con maggiore presenza di pesticidi, fino a 26 molecole in uno stesso acino, ma anche fragole e pesche non scherzano. E si tratta di campioni prodotti in Europa e non provenienti da paesi lontani e poco controllati, come denuncia Pan Europe.

 

Siamo abituati a vedere comparire sui giornali le classifiche di frutta e verdura con maggiori livelli di pesticidi, quando questi prodotti vengono da paesi lontani. Un po’ meno quando la loro produzione è all’interno dei confini europei.

Dubitiamo, dunque che Coldiretti farà comunicati stampa sull’ultima ricerca che è stata pubblicata dal Pan Europe, il Pesticide action network. Eppure si tratta di dati che fanno riflettere.

“Abbiamo analizzato i dati di monitoraggio ufficiali del 2021 raccolti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in tutti gli Stati membri e abbiamo trovato risultati scioccanti sui residui di pesticidi nei nostri frutti estivi”, scrivono dall’associazione.

Tra i primi tre prodotti più contaminati, in terza posizione abbiamo le pesche, il 79% delle quali presentava residui di pesticidi, seguite dalle fragole in seconda posizione anch’esse con il 79%. In primissima posizione, l’85% delle uve da tavola presentava residui di pesticidi.

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Sono stati trovati fino a 26 pesticidi in un singolo campione di uva da tavola, fino a 19 nelle fragole e fino a 11 nelle pesche. “Sono un sacco di pesticidi in un solo boccone di frutta!” commenta legittimamente il Pan.

Anche altri frutti estivi, come albicocche e ciliegie, erano piuttosto in alto nella classifica, poiché rispettivamente il 75% e il 73% dei campioni contenevano residui di pesticidi.

Su scala più ampia, il livello di pesticidi in tutti i campioni di frutta testati era allarmante: il 71% della frutta campionata conteneva almeno un pesticida e il 56% due o più. Il numero massimo di pesticidi trovato in un singolo campione di frutta è stato quello dell’uva da tavola con 26!

I pesticidi più comuni in frutta e verdura

Qui prendiamo i dati elaborati da Legambiente nel rapporto “Stop pesticidi” elaborato in collaborazione con Alce Nero che dimostrano come tra i pesticidi più presenti troviamo (in ordine decrescente):Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil, Azoxystrobina, Tubeconazolo e Fluopyram. Da segnalare sono altresì i residui di Thiacloprid rinvenuti in 2 campioni di miele, in 1 pesca e in 1 mela; tracce di residui di Imidacloprid sono stati rinvenuti in 34 campioni tra albicocche, arance, banane, carciofi, mandarini, peperoni, uva e pomodori. In entrambi i casi, si tratta di fitofarmaci revocati dal mercato dal 2020. A destare preoccupazione anche i residui di DDT in 2 campioni di derivazione animale (tessuto adiposo di cavallo e di bovino). In riferimento al biologico, il 91,1% dei campioni risulta regolare e senza residui. Non risultano inoltre presenti campioni con tracce multiresiduali. Per quanto riguarda i campioni con un solo residuo, la percentuale si attesta intorno al 5,4%, dato probabilmente legato al cosiddetto effetto deriva dovuto a coltivazioni convenzionali limitrofe.