Acetil-L-carnitina: a cosa serve e perché è presente in diversi integratori

integratori ossido nitrico

Naturalmente presente nei tessuti animali, l’acetil-L-carnitina è una sostanza chimica dalle innumerevoli funzioni. Ingrediente di diversi integratori, vediamo quali sono le proprietà della sostanza anche nota come L-acetilcarnitina.

Il composto è noto principalmente per il suo importante ruolo energetico, dal momento che funge da trasportatore degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, all’interno dei quali vengono convertiti in energia. Questa è la ragione principale per cui l’acetil-L-carnitina viene commercializzata all’interno di diversi integratori. Alla sostanza sono attribuite importante funzioni antiossidanti per l’organismo umano, nonché azioni protettive sul cervello. L’L-acetilcarnitina sembrerebbe anche in grado di stimolare la produzione di diversi ormoni, tra cui il testosterone.

Cos’è l’acetil-L-carnitina e in quali processi è implicata

L’acetil-L-carnitina è una molecola prodotta tramite reazione di esterificazione di una molecola di L-carnitina con un gruppo acetile. Si configura quindi come la forma acetilata della L-carnitina, amminoacido quaternario zwitterionico con peso molecolare di 161,5 Da. Soltanto l’isomero L è biologicamente attivo.

L’L-carnitina è un amminoacido derivato dalla sintesi degli amminoacidi essenziali lisina e metionina. Questo processo viene svolto dall’organismo, principalmente da fegato e reni, specie in presenza di vitamina B6, vitamina C e ferro. L’acetil-L-carnitina può formarsi all’interno dei mitocondri durante l’esercizio in condizioni di alta assunzione (da carnitina O-acetiltransferasi). L’acetil-L-carnitina può essere consumata sotto forma di alimento o di integratori.

Sarebbe in primo luogo bene chiarire la differenza tra l’acetil-L-carnitina e il suo analogo privo di gruppo acetile: la presenza del gruppo acetile potenzia, di fatto, la capacità dell’organismo di assorbire la L carnitina. Studi scientifici effettuati sul suo funzionamento hanno dimostrato un impatto dell’acetil-L-carnitina positivo su:

processi metabolici

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

-protezione cellulare

-produzione energetica

-prevenzione dell’infertilità maschile: l’L-carnitina sembrerebbe avere infatti buoni effetti riproduttivi, migliorando la motilità dello sperma.

Rispetto alla possibilità che l’L-carnitina possa prevenire l’invecchiamento fisico/psichico, invece, molte ricerche sono ancora in corso.

Comparazione di effetti dell’L-carnitina e dell’acetil-L-carnitina sui livelli di carnitina, l’attività ambulatoriale e i biomarkers di stress ossidativo

La relazione tra L-carnitina ed acetil-L-carnitina è stata ampiamente indagata in uno studio condotto da Kuratsune, Cotman et al., che si sono proposti di valutare gli effetti di entrambe le sostanze sui livelli totali di L-carnitina nel plasma e nel cervello, sull’attività ambulatoriale e sulla presenza di biomarkers di stress ossidativo in ratti. A ratti di laboratorio di 23 mesi di età sono state somministrate acetil-L-carnitina o L-carnitina allo 0.15% in acqua per 4 settimane. I risultati possono essere così sintetizzati:

-i composti si sono dimostrati simili nell’elevare i livelli di carnitina nel plasma e nella mente;

-entrambi i composti hanno elevato l’attività ambulatoriale in maniera simile;

-l’acetil-L-carnitina ha diminuito la perossidazione dei lipidi nel cervello di ratti anziani. La perossidazione è un processo dovuto alla presenza di radicali liberi (perossili);

-l’acetil-L-carnitina ha diminuito l’estensione dei nucleotidi ossidati nella corteccia e a livello ippocampale;

-l’acetil L carnitina ha diminuito la nitrotirosina.

I risultati indicherebbero quindi che, sebbene simili nell’indurre attività ambulatoriale e nell’elevare i livelli di carnitina plasmatici, l’acetil L carnitina ha un ruolo migliore nel diminuire il danno ossidativo, il che potrebbe renderla un supplemento dietetico migliore rispetto all’L-carnitina.

Quando e perché assumere acetil-L-carnitina

Un’integrazione di acetil-L-carnitina può essere utile per coloro che mirano ad avere buone prestazioni sportive, perché come detto favorisce i processi di liberazione di energia a livello muscolare. Trasportando gli acidi grassi, indispensabili per la produzione di Atp, l’acetil-L-carnitina diventa un alleato indispensabile ogni qualvolta vi sia la necessità di una maggiore richiesta energetica. Particolarmente indicata è quindi la sua assunzione in sport di forza e resistenza, come sport di endurance che richiedono risposte fisiche prolungate. Se assunta un paio d’ore prima di un intenso allenamento, l’acetil-L-carnitina può:

ridurre la produzione di acido lattico;

-migliorare le prestazioni fisiche.

Per simili ragioni, la sostanza trova ampio impiego anche nel bodybuilding. Interagendo con i recettori del testosterone ed occupandoli, permette un’azione anabolizzante.

In quali alimenti è possibile trovare acetil-L-carnitina

La carnitina è generalmente abbondante nei prodotti alimentari di origine animale, mentre

frutta, verdura, cereali e altri alimenti di origine vegetale contengono quantità relativamente piccole di carnitina. L’assunzione di alimenti ad alto o basso contenuto dell’amminoacido principale (L-carnitina) possono essere molto utili, specie se nel corpo si trovano le giuste quantità di vitamina B, C e ferro. Gli alimenti pertanto consigliati sono:

  • carne, in quanto contiene sia ferro che L carnitina;
  • frutta secca (mandorle, noci, nocciole);
  • legumi e cereali integrali, che come la frutta secca contengono ferro e vitamina B;
  • verdura fresca, per il suo alto contenuto in vitamina B;
  • frutta fresca come agrumi, kiwi, fragole e frutti di bosco, per il loro alto contenuto in vitamina C.

In ogni caso, comunque, non tutta la L carnitina prodotta dal corpo viene impiegata nella produzione di energia. Buona parte viene infatti espulsa come scarto, motivo per il quale c’è chi assume degli integratori a base di acetil L-carnitina che contengono dosi più concentrate della sostanza.

Il parere dell’Efsa sull’acetil-L-carnitina

L’Efsa si è espressa rispetto alla fondatezza scientifica delle indicazioni sulla salute dell’acetil-L-carnitina, a seguito di una richiesta della Commissione europea.
L’Efsa si è quindi pronunciata rispetto alla relazione dell’acetil-L-carnitina con:

il recupero dall’affaticamento muscolare dopo l’esercizio;

-la riparazione del tessuto muscolare scheletrico;

-l’aumento della capacità di resistenza;

-il mantenimento di normali concentrazioni di Ldl nel sangue;

-il contributo alla normale spermatogenesi;

-“metabolismo energetico e aumento della concentrazione di L-carnitina e/o la diminuzione degli acidi grassi nel sangue durante la gravidanza.

Gli esperti sostengono, sinteticamente, che non vi siano ancora dati sufficienti per poter stabilire delle relazioni di causa-effetto scientificamente fondate.

Rispetto alle presunte capacità dell’L-acetilcarnitina di supportare e mantenere in salute la funzionalità cerebrale è stato ancora richiesto il parere dell’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. L’Efsa ha però negato, in quanto sulla base degli studi fin’ora condotti, non sembrerebbero esistere delle correlazioni significative tra l’assunzione di acetil-l-carnitina e il funzionamento cerebrale e cognitivo.

Sempre l’Efsa ha però ribadito quanto sia importante l’L-carnitina in generale per il per il trasporto degli acidi grassi a catena lunga attraverso la membrana mitocondriale (e quindi, per il loro utilizzo come substrato energetico). Gli stessi esperti ritengono che il contributo al normale metabolismo lipico dell’L-carnitina sia un “effetto fisiologico benefico”.

Non è stata tuttavia ritenuta un nutriente essenziale, ragion per la quale non vi sono valori dietetici di riferimento per la sua assunzione. Il gruppo di esperti osserva, però, che si tratta di un nutriente indispensabile per i neonati (sia pretermine che a termine), a causa di una capacità di sintesi temporaneamente insufficiente, motivo per il quale è stato stabilito un quantitativo minimo di L-carnitina nelle formule per lattanti. Sulla base dei dati presentati, il Collegio conclude che:

il costituente alimentare, l’acetil-L-carnitina, oggetto dell’indicazione sulla salute, è sufficientemente caratterizzato.

l‘effetto dichiarato è “supporto neurologico”. Si presume che la popolazione target sia la popolazione generale. Nel contesto dei chiarimenti forniti dagli Stati membri, il presupposto è che l’effetto dichiarato si riferisca al normale funzionamento cognitivo. Il contributo al normale funzionamento cognitivo è un benefico effetto fisiologico.

Come riconoscere un buon integratore a base di acetil carnitina

Il primo consiglio utile è quello di affidarsi a rivenditori autorizzati; dei validi integratori di acetil-L-carnitina dovrebbero contenere sia L-carnitina che vitamina B6. Per chi pratica sport, è anche consigliabile che gli integratori contengano:

-taurina, dal momento che migliora la resistenza alla fatica;

-creatinina, che è coinvolta nel mantenimento delle riserve energetiche;

-carnosina, naturalmente presente nei muscoli e che svolge un’attività antiossidante.

Avvertenze e controindicazioni d’uso

Nel caso in cui si sospetti ragionevolmente di essere ipersensibili al principio attivo, bisognerebbe astenersi dal consumo di questa sostanza. In caso di trattamento di patologie cardiovascolari, neurologiche e psichiatriche, si dovrebbe invece sempre far riferimento ai consigli del medico.

Uno studio: il ruolo dell’acetil-L-carnitina nel trattamento della demenza

Uno studio condotto da S.Hudson e N.Tabet e pubblicato su Pubmed ha indagato il ruolo dell’acetil-L-carnitina nel trattamento della demenza. La demenza può essere definita come un problema mentale comune riguardante il 5% della popolazione con età superiore ai 65 anni. Sono diversi i processi patologici implicati nella sua insorgenza, molti dei quali coinvolgono il sistema di neurotrasmissione colinergico. Quello che lo studio si è proposto di indagare è se l’acetil-L-carnitina potesse avere un impatto benefico sull’attività dei neuroni colinergici, sulla stabilizzazione delle membrane e sul potenziamento della funzione mitocondriale. La strategia di ricerca si è basata su 11 esperimenti randomizzati e controllati in doppio cieco. I partecipanti erano persone affette da disturbo di Alzheimer. I risultati hanno dimostrato che vi sono degli effetti statisticamente significativi sul trattamento a favore dell’acetil-L-carnitina a 12 e 24 settimane di trattamento, valutati tramite la Clinical Global Impression. In conclusione vi sono evidenze dei benefici dell’acetil-L-carnitina sull’impressione clinica globale, ma non su oggettive aree di valutazione quali cognizione, severità della demenza e abilità funzionali. Ciò suggerisce che molti studi devono ancora essere condotti per comprendere la farmacocinetica dell’aceti-L-carnitina e il suo eventuale supporto nel trattamento della demenza.

Supplementazione di acetil-L-carnitina e trattamento di sintomi di depressivi: una revisione sistematica

Una revisione sistematica ha permesso di valutare il ruolo dell’aceti-L-carnitina nel trattamento dei sintomi depressivi. L’assunto teorico alla base è che un deficit di acetil-L-carnitina possa giocare un ruolo nel rischio di sviluppo della depressione, a causa della disregolazione del trasporto degli acidi grassi attraverso la membrana dei mitocondri. Gli studi considerati per la meta-analisi comprendevano l’utilizzo di acetil-L-carnitina da sola o in combinazione con farmaci antidepressivi, e sono stati paragonati con gruppi di controllo con placebo o senza intervento. Sono stati inclusi nella revisione 12 studi randomizzati controllati, 11 dei quali con monoterapia a base di acetil-L-carnitina, per un totale di 791 partecipanti. I risultati sono incoraggianti: la supplementazione di acetil-L-carnitina diminuisce significativamente i sintomi depressivi se comparata con placebo/nessun intervento, avendo un effetto comparabile a quello degli antidepressivi (ma con meno effetti avversi!)

Acetil-L-carnitina e possibili effetti su apprendimento, memoria e funzioni sinaptiche

Altra ricerca degna di nota è quella condotta da Kobayashi, Iwamoto et al. Che ha indagato gli effetti della somministrazione di acetil-L-carnitina su memoria, capacità di apprendimento e funzioni sinaptiche cerebrali in ratti anziani. A 344 ratti maschi è stata somministrata acetil-L-carnitina (100 mg/kg di peso corporeo) per un periodo di tre mesi. In seguito, i ratti sono stati sottoposti ai compiti Hebb-Williams e al compito Akon-1 per valutarne le capacità di apprendimento. I risultati hanno mostrato che i parametri della colina, l’assorbimento di colina ad alta affinità, la sintesi di acetilcolina e il suo conseguente rilascio evocati dalla depolarizzazione sono risultati tutti migliorati nel gruppo considerato. Le attività colinergiche sono state determinate tramite sinaptosomi isolati dalle cortecce cerebrali. Si è riscontrato anche un aumento dell’afflusso di ioni calcio indotto dalla depolarizzazione nei sinaptosomi. Il risultato più interessante è che la pendenza del potenziale postsinaptico eccitatorio e la dimensione del picco erano entrambe aumentate, cosa che induce a pensare che l’acetil-L-carnitina aumenti la neurotrasmissione sinaptica in generale. Questo conduce a inevitabili miglioramenti nella capacità di apprendimento.

Sulla base di quanto fin’ora detto si possono trarre due conclusioni importanti:

  • gli studi condotti fanno ben sperare circa la possibilità dei futuri utilizzi dell’acetil-L-carnitina nel trattamento di svariate patologie croniche, dalla demenza alla depressione;
  • molte ricerche devono ancora essere condotte per comprendere al meglio la farmacocinetica dell’acetil-L-carnitina e permettere di estendere i risultati alla popolazione generale, per ottenere correlazioni causa-effetto che siano scientificamente fondate.