Supermercati, la classifica delle insegne più attente alle politiche green in Italia

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Greenpeace Italia e il Fatto quotidiano pubblicano gli esiti di un questionario inviato alle otto principali insegne della gdo italiana per capire chi stia veramente facendo qualcosa per ridurre l’inquinamento da plastica e altri imballaggi. Il quadro che ne viene fuori è desolante, con alcune eccezioni

Greenpeace Italia e il Fatto quotidiano pubblicano gli esiti di un questionario inviato alle otto principali insegne della gdo italiana, che rappresentano oltre il 70% di mercato, per capire chi stia veramente facendo qualcosa per ridurre l’inquinamento da plastica e altri imballaggi. Il quadro che ne viene fuori è desolante, con alcune eccezioni.

Intanto, il quotidiano e l’ong riassumono così i risultati: “Poca trasparenza sui numeri, nessun piano concreto e quasi nessun supporto alle politiche per ridurre il packaging in plastica usa e getta, come i sistemi di deposito su cauzione”. Le insegne a cui è stato inviato il questionario sono Conad, Coop, Selex (Familia), Lidl, Eurospin, SogeGross (Gross), Gruppo Vègè (Deco, Sidis, GranRisparmio), e Esselunga. L’obbiettivo era quello di comprendere come i supermercati stanno affrontando il problema legato all’abuso degli imballaggi in plastica monouso. Le voci su cui si è basato il giudizio complessivo sono: trasparenza, impegni volontari, supporto politiche.

Trasparenza

La voce trasparenza, nel dettaglio, indica che alle aziende è stato chiesto di condividere i volumi di plastica usa e getta venduta nel 2021, l’uso di plastica riciclata e l’impiego di imballaggi riutilizzabili. Rispetto a questa voce, l’insegna con il punteggio più alto è stata Esselunga, seguita da Coop e Eurospin, anche se anche loro, come le altre insegne sono state classificate con il colore rosso, corrispondente a “non ci siamo”.

Impegni volontari

Per questa voce, sono stati valutati gli impegni volontari per ridurre l’uso del monouso in plastica, incrementare l’impiego di plastica riciclata per confezionare i prodotti e incrementare la disponibilità di prodotti venduti in modalità sfusa o con ricarica. Sono stati valutati anche gli impegni per eliminare le plastiche monouso non riciclabili, gli imballaggi superflui e le iniziative per migliorare il design del packaging. In questo campo, si registrano tre insegne che sfuggono al colore rosso, posizionandosi nel giallo (“Non ci siamo proprio”). Sono, in ordine decrescente di punteggio: Selex, Lidl e Coop. 

Supporto a politiche

Giudizio complessivo

Il giudizio finale ponderato premia Selex, l’unica a evitare il rosso, seguita da Lidl, Coop e Esselunga. A uscirne peggio invece Conad, Gruppo Vègè e – ultima – SogerGross.

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