Pesticidi illegali usati nei campi in Toscana. Maxi-sequestro a Pistoia

PESTICIDI SEQUESTRO

Decine e decine di aziende agricole, inconsapevolmente, hanno acquistato pesticidi illegali da rivenditori che agivano in maniera fraudolenta, utilizzandoli per produrre ortofrutta destinata alla grande distribuzione in Toscana. Gli agenti del Corpo forestale di Pistoia hanno per questo sequestrato 3 tonnellate di pesticidi illegali, mentre 2,8 tonnellate sarebbero già state sparse sui campi coltivati. 56 persone sono state denunciate e 160 sanzioni amministrative sono state elevate, per un totale di circa un milione di euro. Al centro dei sequestri, insetticidi, fungicidi e diserbanti venduti e utilizzati da diversi anni, con l’autorizzazione al commercio revocata dal Ministero della Salute, che rappresentano un serio pericolo per i cittadini – consumatori, ma anche per gli stessi agricoltori.

Pericolosi per la salute

Il Tenente colonnello Fernando Baldi, capo del gruppo forestale di Pistoia ha spiegato ai microfoni del Tirreno: “L’indagine è partita circa due anni e mezzo fa dalla provincia di Pistoia, da una semplice attività all’interno di un vivaio che utilizzava erbicidi all’interno dei campi. La maggior parte di questi prodotti scaduti o senza autorizzazione ce li ritrovavamo anche sulle nostre tavole perché usati per prodotti destinati all’alimentazione umana. Tutti gli alimenti finivano nella grande distribuzione, in grandissime quantità. Anche in Liguria e in Piemonte abbiamo trovato rivenditori di questi prodotti. Una nota stampa del Comando di Pistoia ha aggiunto: “I fitofarmaci se non correttamente utilizzati, finiscono nella catena alimentare e possono potenzialmente creare problemi alla salute umana”.

Wwf: illegalità diffusa favorità dal mancato rinnovo del Pan

Per Franco Ferroni, responsabile agricoltura del Wwf Italia, “l’indagine dei Carabinieri Forestali ha scoperto il vaso di Pandora dei pesticidi in Italia, evidenziando una diffusa illegalità pericolosa per la salute umana e la tutela dell’ambiente”. Secondo l’associazione ambientalista, questa diffusa illegalità è favorita anche dal mancato rinnovo del Piano di Azione Nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, con il nuovo testo sottoposto alla consultazione pubblica nel 2019 già superato dagli obiettivi delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità”, in particolare l’obiettivo della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030. “L’emergenza dei pesticidi fuorilegge conferma l’urgenza della revisione del Pan pesticidi introducendo regole più severe sulla vendita e utilizzo delle sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura, migliorando le procedure per la gestione dei quaderni di campagna associando l’uso dei pesticidi in campo alle relative fatture di acquisto”, sottolinea il Wwf.

Il conflitto d’interesse dei rivenditori

Gli agricoltori, come hanno spiegato gli inquirenti nel caso di Pistoia, sono spesso ignari della pericolosità dei pesticidi che utilizzano sui terreni e sulle loro colture agroalimentari. “Per questo – spiega Franco Ferroni – sarebbe indispensabile attivare un servizio pubblico di consulenza ed assistenza tecnica alle aziende agricole per eliminare il pericoloso conflitto di interessi che si determina quando chi vende i prodotti fitosanitari è lo stesso soggetto che fornisce assistenza tecnica agli agricoltori. Per questo il nuovo Pan pesticidi dovrà stabilire l’incompatibilità tra commercianti di pesticidi e consulenti per l’assistenza tecnica alle aziende agricole”. Il Wwf, alla luce della notizia che arriva dalla Toscana, ribadisce l’urgenza di adottare nuove norme più severe per la gestione dei pesticidi e invita a sottoscrivere l’Iniziativa dei Cittadini europei “Salviamo Api e Agricoltori” che chiede all’Unione Europea di rafforzare la Direttiva UE Pesticidi (2009/128/EC) in fase di revisione e per la quale è aperta fino al 12 aprile una consultazione pubblica.