Prosecco e fitofarmaci, i produttori s’infuriano. La risposta dei cittadini “No pesticidi”

Il servizio mandato in onda da “Striscia la notizia” mercoledì 20 febbraio, incentrato sui test su prosecco e pesticidi pubblicati dal Salvagente lo scorso giugno, ha fatto ritornare sul piede di guerra i produttori del popolare vino veneto. Nonostante sia stato chiarito che singolarmente nessuno dei residui di pesticidi fosse al di sopra dei limiti di legge, è bastato che sia il direttore del giornale, Riccardo Quintili, che l’esperta dell’Isde, Patrizia Gentilini, spiegassero che poco si sa dell’effetto cocktail dovuto alla sommatoria di diverse sostanze, per mandare su tutte le furie i diretti interessati, le cui dichiarazioni sono state riportate dal Corriere del Veneto.

Produttori su tutte le furie

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Innocente Nardi, presidente del Consorzio della Docg Conegliano e Valdobbiadene dice: “Il protocollo viticolo è un esempio, non è un caso che nella comparazione che Striscia fa rispetto ai vini francesi, noi siamo messi meglio. Inoltre da gennaio il glifosate è vietato belle colline del Conegliano Valdobbiadene”. Stefano Zanette, presidente del Prosecco Doc, cita addirittura il papa: “La paura è il brand più venduto al mondo” e racconta di aver fornito a Striscia di aver tornito i dati dell’Autorità europea (probabilmente il riferimento è all’Efsa, ndr) “che spiegava che non c’erano rischi”. Armando Serena, rappresentante della Doc della collina di Asola, aggiunge: “Dalla ricerca dell’Osservatorio nazionale della Salute si rileva che dopo Firenze e Monza, Treviso è la provincia più longeva d’Italia”. Infine, Giorgio Polegato, presidente di Astoria e rappresentante di 4mila viticoltori dentro Coldiretti, tuona: “È l’ennesimo attacco mediatico al prosecco. È uno sport nazionale diffondere fake news senza pensare alle centinaia di aziende che lavorano sul biologico”. A dire il vero, nel test del Salvagente, proprio il Gaggiandre biologico della Astoria era risultato il migliore, e in ogni caso sarebbe interessante sapere quale sarebbe la notizia falsa riportata dal giornale, per poter rispondere nel merito.

La risposta dei cittadini No Pesticidi

Abbiamo girato l’alzata di scudi dei produttori di prosecco a Daniela Altera, Esperta valutazione del rischio e componente del gruppo di cittadini No Pesticidi che ha raccolto 30mila firme affinché l’utilizzo dei fitofarmaci smetta di rendere impossibile al vita ai cittadini che vivono attorno ai campi irrorati. Altera dichiara al Salvagente: “Il Veneto è la prima regione per distribuzione di pesticidi in percentuale, il 16% dell’interno importo nazionale. Anche per quanto riguarda la distribuzione di chili a ettaro, è la regione con una più alta percentuale di distribuzione su superficie di prodotti fitosanitari”. A questo si aggiunga che non esiste alcuna misura in Italia che preveda una distanza minima dalle abitazioni per irrorare i campi, né l’obbligo di comunicare agli abitanti quando e dove verranno spruzzati i pesticidi, alcuni dei quali considerati cancerogeni per l’essere umano.

 

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