Pastori sardi, l’Antitrust indaga per pratica sleale sul Consorzio del pecorino romano

L’Antitrust avvia un’istruttoria sui prezzi del latte ovino in Sardegna, dove la protesta dei pastori sardi prosegue ad oltranza. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato sta indagando nei confronti del Consorzio per la tutela del formaggio pecorino romano e di trentadue imprese di trasformazione ad esso aderenti, tutti con sede in Sardegna, sulla base  della normativa sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.

L’indagine, spiega l’Antitrust, ”è volta a verificare se tali operatori abbiano imposto agli allevatori un prezzo di cessione del latte al di sotto dei costi medi di produzione”. La pratica potrebbe, infatti, inquadrarsi in una situazione di ”significativo squilibrio contrattuale tra i caseifici e gli allevatori, questi ultimi parte debole del rapporto in ragione della natura altamente deperibile del latte e delle caratteristiche dimensionali e organizzative delle imprese di allevamento”. L’istruttoria dovrà concludersi entro 120 giorni dall’avvio. Intanto ieri è saltato il tavolo al Viminale, voluto da Salvini, tra pastori sardi e produttori di pecorino, che avevano offerto 70 centesimi al litro invece degli attuali 60. Il confronto si sposta ora in Sardegna.