Il Parlamento italiano contro Francia e Brasile: “Niente semaforo sugli alimenti”

Francia e Brasile (forti dell’appoggio di Norvegia, Indonesia, Sudafrica, Thailandia e Senegal) contro i paesi del Sud Europa, tradizionalmente ostili a un semaforo degli alimenti che finisca per penalizzare anche i prodotti della dieta Mediterranea.

Il rendez vous dovrebbe arrivare domani con il voto Onu sulla risoluzione che prova a far passare quanto già bocciato dal Global Health and foreign policy, ossia etichette a semaforo, tasse sui cibi cosiddetti spazzatura e limiti alla loro pubblicità.

E il Parlamento italiano prende posizione compatto (o quasi) con una mozione sottoscritta dalle forze di tutti gli schieramenti che impegna il governo ad “attivarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione nella trattativa in corso in sede Onu per contrastare l’ulteriore diffusione dell’etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, al fine di promuovere invece l’utilizzo di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l’origine dei principali ingredienti utilizzati”.

Mozione firmata anche dai 5Stelle che attraverso il deputato Gianpaolo Cassese, membro della commissione Agricoltura alla Camera spiegano: “È assurdo che una risoluzione dell’Onu contraddica quello che proprio un organismo dell’Onu, l’Unesco ha riconosciuto, vale a dire il valore di ‘patrimonio dell’umanità’ della nostra dieta mediterranea”.

Cassese prosegue: “Non possiamo accettare che la risoluzione presentata da sette Paesi alla seconda Commissione dell’Assemblea generale dell’Onu riproponga nuovamente misure punitive come i semafori alimentari, che rappresentano un autentico bluff penalizzando magari l’olio extravergine di oliva e promuovendo il junk food”.

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