British cancella il volo e rifiuta ogni rimborso: che fare?

Caro Salvagente, ho programmato un viaggio con la mia famiglia negli Stati Uniti nel mese di marzo, volo British su Londra e poi Virgin su San Fancisco.
British ha cancellato il volo di partenza senza avvisare nessuno, ce ne siamo accorti all’arrivo in aereoporto. Non c’era né assistenza ai passeggeri, nessun ufficio compagnia per dare spiegazioni e al centralino British non rispondevano. Dopo diverse ore di attesa, per non perdere l’intera vacanza siamo riusciti ad avere una variazione del volo, purtroppo il passaggio era da Milano a Doha in Qatar, per proseguire verso New York e infine la nostra destinazione San Francisco.
Abbiamo perso per colpa delle ore di volo (più di 26) e trasferimenti un giorno di vacanza con relativi pagamenti albergo e noleggio auto.
Ho chiesto un rimborso alla compagnia e dopo diverso tempo mi ha risposto che nel contratto era stabilito di farmi arrivare a San Francisco e cosi hanno fatto, di cercare altrove eventuali rimborsi, che erano dispiaciuti e che i voli non li cancellano cosi tanto per farlo. È normale prassi che rispondano così?
Marco Bassani

Caro Marco, no che non è normale. Ma per darle una risposta più puntuale abbiamo chiesto l’assistenza di Carmelo Calì responsabile trasporti di Confconsumatori. Ecco cosa ci ha risposto.

 

La compagnia dimentica che, oltre a portare il passeggero a destinazione, ha l’obbligo anche di farlo arrivare in orario. I passeggeri che sono arrivati con molte ore di ritardo e, riprotetti hanno dovuto fare degli spostamenti abbastanza faticosi prolungando il tempo di viaggio, hanno diritto alla compensazione pecuniaria, nella misura di 600 euro ciascuno, vista la lunghezza della tratta. Ma la compagnia non può neanche lavarsene le mani solo con la compensazione pecuniaria che, comunque non vuole corrispondere, perché è tenuta a rimborsare innanzitutto ai passeggeri tutte le somme che gli stessi sono stati costretti a sostenere nel corso del viaggio per la eventuale mancata assistenza. Ma vi sono dei risarcimenti ulteriori, quelli c.d. supplementari che spettano in base all’art. 12 del Regolamento comunitario. In primo luogo le spese anticipate per la vacanza e quindi l’albergo non usufruito perché si è arrivati con 26 ore di ritardo, l’auto noleggiata e non usufruita. In altri termini, per tutto quanto hanno pagato, per  quella parte di viaggio che non è stato possibile effettuare, i passeggeri hanno diritto a un risarcimento. Naturalmente poi gli spetta il risarcimento di quella che è stata una vacanza rovinata parzialmente, perché in ogni caso i passeggeri hanno dovuto non soltanto ridurre i loro giorni di vacanza pagati, ma  anche i giorni di vacanza sotto il profilo della serenità, dello svago e del riposo che avevano programmato.