Cos’è il coefficiente K e come incide in bolletta

AUMENTO DI POTENZA COEFFICIENTE K

Un lettore riceve una comunicazione da E-distribuzione che annuncia un cambiamento del coefficiente K. E si profila una stangata in bolletta. Cosa fare? Ci aiuta a capire Valentina Masciari (Konsumer Italia)

Caro Salvagente, ecentemente ho ricevuto per conoscenza una raccomandata da E-Distribuzione, che  comunica una errata valorizzazione del sistema di misura,. Più esattamente l’impostazione della costante K non era 300 ma 1.500. Tutto ciò dal 18.06.2021. Ora, facendo un breve calcolo, visti i kWh 1.188.060,612 rilevati, l’eventuale cifra che vogliono fatturare al gestore AXPO spa sarebbe elevatissima. Che fare?

Mauro Murgia

Caro Mauro, per tentare di aiutarla, abbiamo coinvolto Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto.

Innanzitutto, cerco di spiegare, in modo lineare e sintetico, tale coefficiente K.

Questo coefficiente, serve per calcolare il consumo reale di energia tramite il contatore;  ogni contatore di energia, ha una propria costante K, in genere presente fra i dati dello stesso contatore.

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Serve, in pratica, per calcolare il reale consumo effettuato: si dovranno moltiplicare i valori dell’energia e potenza presenti sul display del gruppo di misura, per tale coefficiente K (costante di trasformazione).

Il fattore K in genere, si trova nei contatori con potenza elevata e spesso nei trifase: i contatori non riescono a registrare grandi flussi di elettricità, e per questo viene introdotta una costante per calcolare i consumi effettivi. Semplificando molto, potremo dire che si moltiplica il K del contatore, per i valori di energia e di potenza, indicati sul  display, e si ottiene  il valore reale dei consumi.

Nei contatori domestici c’è, ma ha un valore che non influisce sui consumi, cioè è uguale a 1.

Infine, rileva nei casi di morosità, quando viene effettuata una diminuzione di potenza, e limita quindi il prelievo di corrente: un coefficiente K del 15% sul contatore,  significa che c’è in atto un depotenziamento della fornitura, prima che venga effettuato il distacco per morosità. In pratica, la potenza del contatore viene limitata al 15% della potenza massima,  e quindi scatta spesso.

Come sappiamo, la misurazione dei consumi è in carico ai Distributori, che gestiscono anche l’installazione dei contatori  e la verifica dei consumi registrati. Il fatto che nel caso esposto dal Sig. Murgia si sia applicata una errata moltiplicazione del coefficiente K, non dipende dal malfunzionamento del contatore e comunque fa ricadere la problematica sia sul fornitore che, soprattutto, sul consumatore.

Infatti, la taratura non corretta, ha generato letture errate con conseguenti ricalcoli per una fatturazione sostanzialmente non reale.

Per il caso concreto, comunque, il consiglio è attendere prima la fattura del fornitore e fatte le dovute verifiche, provare ad avanzare una richiesta di prescrizione breve, cioè considerare i ricalcoli afferenti solo agli ultimi due anni.