Epson sotto accusa in Francia: le stampanti “mentono” sull’inchiostro

Epson finisce sotto accusa in Francia per obsolescenza programmata: le stampanti segnalerebbero “esaurirte” le cartucce anche se hanno ancora dal 20% al 50% di inchiostro. Perché? Secondo l’associazione francese Hop, Halte à l’Obsolescence Programmée, il colosso giapponese programmerebbe i dispositivi per obbligare i consumatori ad acquistare prima del “fine vita” una nuova cartucca. E per questo ha presentato un’esposto – come abbiamo raccontato a novembre – un esposto documentato alla Procura di Nanterre che ora ha aperto ufficialmente un’inchiesta e affidato alla Dgccef, la Direzione generale repressione frodi del ministero dell’Economia, il compito di verificare la fondatezza delle accuse.

“Le prove che abbreviano la vita delle cartucce”

La Francia è il primo paese europeo ad aver approvato una legge contro l’obsolescenza programmata che “obbliga” i consumatori dopo pochi anni (se non mesi) di vita a “buttare” e ricomprare il dispositivo, introducendo un reato specifico che ora può essere contestato alla Epson. “Abbiamo raccolto fatti e testimonianze per presentarla nei confronti dei produttori di stampanti, tra cui uno in particolare: Epson” scrivono dall’associazione transalpina. “Ogni giorno produce migliaia di stampanti ma il nostro ultimo rapporto d’inchiesta mette in evidenza una serie di tecniche che consentono di abbreviare la vita dei prodotti e potrebbero essere in violazione della legge francese”.
I “delitti” contestati alla casa costruttrice? Segnala che le cartucce sono vuote, mentre contengono talvolta dal 20 al 50% dell’inchiostro.

I consigli dei lettori: come “fregare” Epson

A novembre quando il Salvagente ha raccontato l’inchiesta di Hop molti lettori hanno voluto offrirci delle testimonianze su come “fregare” i chip Epson (e non solo quelli) che limitano la vita delle cartucce. I responsabili di tanto spreco, infatti, sono proprio quei piccoli aggeggi dorati sul fondo della cartuccia che “contano” il numero delle stampe e impongono lo stop una volta raggiunto il numero massimo programmato dalla casa produttrice.

Fregarli, ci assicurano i lettori, si può. Vediamo in che modo.

  1. Un modo può essere quello di acquistare sul web un chip reset (o resetter). Lo trovate sui principali portali di vendita on line da 10 euro in su e “azzera” i counter delle cartucce che in questo modo non si fermano mai e possono essere sostituite solo quando effettivamente scariche.
  2. Acquistare cartucce “ricaricabili” o “ricaricate” è l’altra soluzione. Ovviamente si tratta di dispositivi privi del chip che conta il numero di stampe. Possono essere già riempite da chi le vende o possono essere da “siringare” direttamente dall’utente. E anche in questo caso si supera l’odioso problema di buttare un dispositivo che ancora potrebbe funzionare.