Il mensile francese 60 Millions de consommateurs ha analizzato 12 pannolini per bambini delle marche più note e in molti di essi ha trovato tracce di sostanze pericolose per la salute. Si tratta – specificano dal mensile – di concentrazioni al di sotto dei limiti di legge, anche se questi sono stati definiti per inalazione e non sono note le loro reazioni a contatto con la pelle. In 9 marchi sono state trovate tracce di composti organici volatili (COV), alcuni di loro, naftalene e stirene sono stati classificati come “possibilmente cancerogeni per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Nei pannolini Pampers Baby Dry, ad esempio, le analisi hanno evidenziato tracce di quintozene, esaclorobenzene e diossina: non è la prima volta che il prodotto di Procter & Gamble finisce nel mirino delle associazioni francesi. I pannolini Pampers già erano stati messi sotto accusa dall’Asef per la presenza di derivati del petrolio nella loro composizione. Le analisi di 60 Millions de consommateurs non hanno risparmiato le referenze bio: nei pannolini Carrefour Eco planet, le analisi hanno riscontrato la presenza di glifosato, l’erbicida più usato al mondo e classificato come probabile cancerogeno dalla Iarc.
“Dovrebbe prevalere il principio di precauzione” fanno sapere dalla rivista auspicando che anche per i pannolini, come per i cosmetici e detergenti, venga introdotto l’obbligo di indicare in etichetta la composizione.