Acidi grassi trans, la Commissione pensa ad una regolamentazione

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Presto gli acidi grassi trans potrebbero essere indicati in etichetta con un limite di assunzione giornaliero. La Commissione europea, mossa dalle preoccupazioni espresse dagli Stati membri, ha chiesto all’Efsa un aggiornamento circa la valutazione di sicurezza degli acidi grassi “trans”. I Tfa (trans fatty acid) sono presenti nella carne bovina, nel grasso di agnello e montone e nei prodotti derivati dalla loro carne e dal loro latte, in alcune creme grasse da spalmare, in prodotti da forno, come cracker, torte, dolci e biscotti, e nei cibi fritti. Attualmente non è obbligatorio indicare in etichetta la loro quantità anche se l’Autorità per la sicurezza alimentare in un’opinione del 2009 ha ritenuto che “vi sono buoni motivi per ritenere che maggiori assunzioni di grassi saturi e grassi trans portino ad un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, il che può contribuire all’insorgenza di cardiopatie”. Già in quel documento l’Efsa suggeriva che “i responsabili politici dovrebbero prendere in considerazione la limitazione dell’assunzione di grassi trans e saturi, sostituibili con acidi grassi mono e polinsaturi, al momento di definire raccomandazioni nutrizionali e sviluppare linee guida dietetiche sugli alimenti a livello nazionale”.

Indicazione in etichetta e limiti di assunzione

Un suggerimento che potrebbe trovare presto realizzazione. La commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo ha adottato all’unanimità due interrogazioni con richiesta di risposta orale (una diretta alla Commissione europea e l’altra al Consiglio) sulla questione degli acidi grassi trans. Nell’interrogazione rivolta alla Commissione europea si chiede se questa intenda proporre limiti per i Tfa al fine di proteggere la salute pubblica e in quella al Consiglio, si chiede se questo sia pronto ad appoggiare proposte legislative finalizzate a eliminare a lungo termine i grassi trans dalla filiera alimentare dell’UE, tramite l’introduzione di un’etichettatura obbligatoria relativa al contenuto di Tfa o tramite un limite giuridico imposto a livello dell’Ue sul tenore degli acidi grassi trans industriali in tutti i prodotti alimentari.