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Plastica o bioplastica? Tutto quello che c’è da sapere per non...

Riusciremo a fare a meno della plastica, e se sì, la bioplastica può rappresentare una valida alternativa, oppure rischia di essere una soluzione parzialmente efficace? Approfondiamo pro e contro di questo materiale, definendo le differenze con la plastica tradizionale
vuoto a rendere

Vuoto a rendere e bioplastica, così il ritardo dell’Italia incide sulla...

La produzione di plastica è responsabile di una imponente immissione di CO2 in atmosfera e dell'utilizzo massiccio di gas e petrolio. Potrebbe essere fortemente ridotta se l'Italia prendesse sul serio gli impegni presi su posate e piatti monouso e sul deposito cauzionale che serve all'introduzione del vuoto a rendere nei supermercati
PFAS MATER-BI

Novamont: “I nostri prodotti in Mater-Bi sono Pfas-free”

La Novamont interviene con una nota pubblica dopo l'inchiesta di copertina del Salvagente che ha testimoniato la possibile presenza di Pfas nei piatti compostabili delle mense scolastiche. Il suo Mater-Bi, spiega, non contiene Pfas perché naturalmente resistente ai liquidi. Ragione in più perché anche i certificatori italiani fissino un limite massimo di Pfas per il compostabile.

Quanto inquinano i teloni di plastica triturati con le arature?

Un lettore denuncia la situazione dei campi di Latina (comune a molte zone d'Italia): i teloni di plastica usati per tener a bada le infestanti che finiscono arati e triturati nel terreno. Con quali effetti? Ci aiuta a capire Franco Ferroni, responsabile agricoltura Wwf Italia

Il bluff della bioplastica: posate e bicchieri non vanno gettati nell’umido

Il problema è che si tratta di prodotto biodegradabili ma non compostabili: ed è per questo motivo che vanno gettati nell'indifferenziata. L'allarme lo hanno lanciato i responsabili di Bioenergia Trentino e Eco Center Bolzano che temono un intasamento dei macchinari con cui trattano l'umido
MICROPLASTICHE

Plastica, Greenpeace: “Da multinazionali false soluzioni contro l’inquinamento”

Le multinazionali continuano a promuovere come sostenibili alternative che in realtà non lo sono e che rischiano di generare ulteriori impatti su risorse naturali già eccessivamente sfruttate, come le foreste e i terreni agricoli. E anche puntare sulla carta può essere un boomerang