un prodotto alimentare su dieci non segnala adeguatamente la presenza di allergeni. A dare questa notizia preoccupante è uno studio coordinato dai paesi di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, in base a un controllo sugli allergeni presenti nei prodotti come il cioccolato, le caramelle, la panetteria, i pasti pronti e carne e pesce. I prodotti al centro dello studio erano sia nazionali che importanti da altri paesi Ue. Lo studio, segnalato dal portale FoodNavigator, non specifica i marchi in questione, né i paesi da cui sono stati importati, e dunque è impossibile escludere  l’Italia da questi. Passando ai risultati, il latte non dichiarato in prodotti di cioccolato e panetteria è stato il più frequente allergene riscontrato. In totale, sono stati analizzati 351 prodotti per proteine ​​del latte (caseina), proteine ​​di uova, nocciola, arachidi e glutine quando non sono stati dichiarati come ingredienti.
Poca attenzione ai composti
Rickard Bjerselius, un tossicologo presso l’Agenzia Svedese di Alimentazione Nazionale (Livsmedelsverket), ha dichiarato: “Fintanto che ci sono tanti errori di etichettatura, dobbiamo informare i consumatori allergici sui rischi e consigliare su cosa possono fare per evitare di essere danneggiati. Una reazione allergica può, nel peggiore dei casi, essere pericolosa per la vita per una persona con allergia grave del latte “. Circa il 4-6% della popolazione in Europa, infatti, ha una qualche forma di allergia alimentare. Il latte è stato comunemente rilevato nei prodotti senza tale indicazione (nel 12% dei casi) e principalmente nelle caramelle e cioccolatini, nei prodotti da forno. Il 3.2% dei prodotti ha un elenco di ingredienti che non corrisponde alla reale ricetta. Su otto prodotti analizzati è stato utilizzato un ingrediente composto (ad esempio una crema di vaniglia) o una categoria di ingredienti (ad esempio, briciole di pane) senza dichiarare gli allergeni contenuti.
Comunicazione ambigua
Per uova e nocciole, le concentrazioni più alte misurate (550 mg di proteine ​​di uovo / kg e 18.500 mg di nocciola / kg) erano contenute in prodotti in cui gli ingredienti allergenici non sono stati trascritti correttamente. Secondo la legislazione europea gli allergeni devono essere evidenziati in etichetta, ma questo non è successo nel 18% dei casi.  Mentre nel caso di alcuni prodotti di cioccolato, è stato riscontrato un mix di latte, nocciole e arachidi in concentrazioni per cui più del 50% dei consumatori allergici reagirebbero. Ma l’etichetta “può contenere tracce di” risulta essere troppo generica e a non dare la giusta prospettiva del rischio, secondo lo studio, che chiede una legislazione più stringente per evitare che persone allergiche consumino cibi pericolosi solo per un problema di etichettatura.