Nella relazione annuale al Parlamento, l’Antitrust rivela l’enorme cifra sottratta illecitamente ai cittadini dai fornitori di luce e gas: 1 miliardo di euro. Ma è la natura esigua di multe e risarcimenti imposti alle compagnie che rendono evidente un impianto di sanzioni inefficace che finisce col premiare i più furbi
Nella relazione annuale al Parlamento, l’Antitrust rivela l’enorme cifra sottratta illecitamente ai cittadini dai fornitori di luce e gas: 1 miliardo di euro. Ma è la natura esigua di multe e risarcimenti imposti alle compagnie che rendono evidente un impianto di sanzioni inefficace che finisce col premiare i più furbi.
4,5 milioni di famiglie e pmi danneggiate
L’Antitrust ha sottolineato come circa 4,5 milioni tra famiglie e piccole imprese abbiano un subito un danno in bolletta da 1 miliardo a causa di strumenti illeciti utilizzati dalle compagnie per gonfiare le bollette, tra modifiche unilaterali sulle tariffe con tempi di soli 10 giorni invece che i 90 previsti dalla legge, e cambiamenti peggiorativi di condizioni. La stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato, che parla di “picchi tariffari mai raggiunti prima”, poi passa alle armi di contrasto messe in campo.
Solo 15 milioni di multe
E qui arrivano le note dolenti. Le sanzioni dell’Antitrust sono state di oltre 15 milioni di euro ai danni dei responsabili, mentre tramite la sua azione l’Autorità è riuscita a far avere a circa 500mila consumatori (solo un nono degli interessati) oltre 115 milioni di risarcimento. Dunque, a fronte di 1 miliardo complessivo ottenuto da comportamenti illeciti, le compagnie hanno dovuto tirare fuori tra multe e restituzioni, 130 milioni di euro, corrispondente al 13% della cifra sottratta in maniera scorretta. Una cifra misera anche se fosse una regolare tassazione, figurarsi come deterrente messo in campo per spingere i fornitori di luce e gas a rigare dritto.
Armi spuntate come nel campo delle telecomunicazioni
Ci si trova dunque di fronte a una dinamica che riporta a quanto per anni è avvenuto (e ancora talvolta avviene) nel settore delle telecomunicazioni, dove i maggiori operatori di telefonia e internet per recuperare margini di guadagno erosi dall’ingresso di concorrenti low cost come iliad, hanno premuto ripetutamente su astuzie tipo la bolletta a 28 giorni, per cui poi sono stati costretti a pagare maxi multe, e servizi premium attivati di default o all’insaputa del cliente. Trucchi da pochi euro al mese ma che per compagnie che contano su decine di milioni di clienti, significano una bella differenza sul bilancio. A fronte, anche lì, di poteri sanzionatori per cui il gioco della scorrettezza vale eccome la candela.