Antitrust multa Salt, la società che gestisce autostrada tosco-ligure: “Disagi prolungati senza riduzione pedaggio”

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Una sanzione di 700mila euro e una minaccia di batosta fino a 10 milioni per Salt, se la società non rimedierà ai disagi causati ai viaggiatori dal 2020, o non stabilirà uno standard per la riduzione di pedaggio, come previsto dalla legge

 

Una sanzione di 700mila euro e una minaccia di batosta fino a 10 milioni per Salt, che gestisce la tratta autostradale tosco-ligure, se la società non rimedierà ai disagi causati ai viaggiatori dal 2020, o non stabilirà uno standard per la riduzione di pedaggio, come previsto dalla legge.

Il tratto interessato

Secondo l’Autorità, il procedimento riguarda le critiche condizioni di viabilità riscontrate sul tracciato autostradale Sestri Levante/La Spezia gestito da Salt – e insistente sull’A/12 in entrambe le direzioni di marcia “che hanno creato rilevanti disagi ai consumatori e aumentato in maniera consistente i tempi di percorrenza, in assenza di adeguamento/riduzione/sospensione del corrispettivo richiesto a titolo di pedaggio autostradale”, nel periodo gennaio 2020-maggio 2021.

Gli adeguamenti alle norme di sicurezza

I problemi sono risultati principalmente riconducibili agli interventi di adeguamento delle gallerie insistenti sul tracciato alla normativa sulla sicurezza. “Tuttavia, i consumatori, a fronte del pagamento del corrispettivo richiesto, si aspettavano l’erogazione di un servizio (in termini di velocità di percorrenza) non corrispondente a quanto poi effettivamente fruito” spiega l’Antitrust.

A passo di lumaca

La stessa Salt ha dichiarato: “le analisi compiute dalla Società confermano che sull’A12 tra Sestri Levante e La Spezia, dove erano installati i cantieri di cui alla contestazione dell’Agcm, il limite di velocità è pari a 100km/h (e non 130 km/h come sul resto della rete autostradale) e la velocità media in condizioni di flusso libero è di 91 km/h”. Le evidenze mostrano, in generale, come, anche su base giornaliera, si riscontrino casi di velocità medie di percorrenza sulle tratte del Tronco Ligure, nel periodo di riferimento, tra i 20 e i 55 km/h che rappresentano, oggettivamente, livelli molto bassi e inferiori ai 91Km (velocità, come sopra riportato, che la stessa Parte ha indicato come velocità media a deflusso libero). Ad analoghi risultati si perviene anche considerando, come suggerito dalla Parte, la distanza percorsa sugli svincoli e le rampe di accesso dal casello al nastro autostradale pari, come detto, mediamente ad 1Km.

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Cosa dice il Codice del consumo

Secondo l’Antitrust, l’attività della concessionaria deve essere improntata al rispetto della “disciplina del Codice del Consumo e, dunque, anche alla diligenza professionale che, nel caso di specie, si sostanzia nell’obbligo di manutenere la rete autostradale in sicurezza, conformemente alle normative in vigore e agli obblighi derivanti dalla convenzione, così come nel fornire ai consumatori un servizio adeguato alla natura dell’infrastruttura gestita, richiedendo un importo a titolo di pedaggio proporzionato alla qualità delle prestazioni erogate agli utenti per i transiti autostradali”. Mentre secondo l’Antitrust, “è tuttora in corso data l’assenza di una procedura standardizzata volta alla riduzione/eliminazione del pedaggio in caso di disagi nella viabilità”. Ai sensi dell’articolo 27, comma 9, del Codice del Consumo, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l’autorità dispone l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 5mila a 10 milioni di euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione ed anche delle condizioni economiche e patrimoniali del Professionista.

La multa

Tenuto conto degli impegni di Salt, Agcm, accertata la pratica commerciale scorretta, ne vieta la diffusione o continuazione è irroga una sanzione di 700mila euro, a patto che Salt comunichi all’autorità entro novanta giorni le iniziative assunte per ovviare al problema. In caso di inottemperanza al provvedimento, l’Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10 milioni euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l’Autorità può disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.