Mascherine: i pareri degli esperti e le fake news sul loro utilizzo

MASCHERINE

Facciamo chiarezza: non c’è più obbligo all’aperto ma devono essere indossate sui mezzi di trasporto (esclusi gli aerei) fino al 30 settembre. Tuttavia le mascherine restano consigliate in caso di assembramenti, specialmente in presenza dell’aumento dei contagi. Ecco le raccomandazioni del ministero della Salute

Il professore Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto farmacologico Mario Negri, ha lanciato un appello dalle colonne de Il Giornale per sollecitare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, invitando anche i più giovani a scegliere la quarta dose di vaccino, non solo per i 60enni. Il governo la raccomanda ma non c’è alcun obbligo.

Ricordiamo che dal 15 giugno è stato deciso lo stop all’obbligo dell’utilizzo di mascherine per proteggersi dal Covid-19 e dalle varianti in circolazione. Il Consiglio dei ministri ha stabilito la proroga al 30 settembre prossimo dell’obbligo dell’uso delle mascherine Ffp2 solo sui mezzi pubblici di trasporto (esclusi gli aerei) e nelle Rsa e nelle strutture sanitarie. Per scrupolo e senso di responsabilità, visti i casi in aumenti di Covid con le nuove varianti, potremmo tuttavia continuare a utilizzare le mascherine chirurgiche o Ffp2, almeno in presenza di assembramenti.

I presidi delle scuole ne stanno sollecitando l’obbligo già dal prossimo settembre, a cominciare dalla riapertura delle scuole. Al momento c’è confusione sulle attuali norme anti-Covid. Il governo valuta alcune soluzioni; sul tavolo ci sono allo studio possibili nuove misure restrittive da adottare sulla spinta dei recenti aumenti dei contagi e dei ricoveri, incrementi che si sono attenuati negli ultimi giorni. Gli esperti sostengono che il picco dell’estate sta per essere raggiunto.

Intanto, oltre al virus, continua a circolare l’altro male dei nostri tempi: il batterio delle fake news (anche dette bufale). Il ministero della Salute ricorda che la disinformazione è molto pericolosa, specie quando riguarda la salute e spesso non è facile distinguere le fake tra milioni di informazioni. Sul sito governativo si fa chiarezza su due delle questioni più dibattute e mal interpretate. Sui presunti pericoli per la salute abbiamo già fatto chiarezza.

L’uso delle mascherine chirurgiche provoca intossicazione da anidride carbonica (CO2) e/o carenza di ossigeno?

FALSO Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che l’uso prolungato di mascherine possa provocare intossicazione da CO2 o carenza di ossigeno. Le mascherine rappresentano un fondamentale strumento per proteggere noi stessi e gli altri dal possibile contagio da SARS-CoV-2, insieme al distanziamento fisico e al lavaggio frequente delle mani. Sull’utilizzo della mascherina nei bambini la Società italiana di pediatria ha precisato, inoltre, che “la quantità della propria anidride carbonica respirata da un bambino sano che indossa la mascherina chirurgica è pressoché impercettibile” e che “i bambini sani che indossano la mascherina chirurgica per più ore al giorno non rischiano la carenza di ossigeno né la morte per ipossia”.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

 

Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo coronavirus?

FALSO Indossare più mascherine sovrapposte non è necessario. Le mascherine aiutano a limitare la diffusione del virus ma il loro utilizzo deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di prevenzione, quali igiene respiratoria, lavaggio delle mani e rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro.

 

Le mascherine chirurgiche possono inquinare l’ambiente?

VERO Dopo un anno e mezzo di test di laboratorio, un team di ricercatori francesi ha dimostrato, in uno studio sulla rivista scientifica Chemosphere, che le mascherine chirurgiche conservano il loro potere filtrante e la loro traspirabilità anche dopo dieci passaggi in lavatrice. Le loro prestazioni, spiegano gli autori, rimangono addirittura superiori a quelle delle mascherine in tessuto di categoria 1, con una capacità di filtrazione batterica superiore al 98% contro il 90%. Una conferma ad altri studi effettuati che può essere una buona notizia per i consumatori. Potremmo così evitare l’aumento di rifiuti, risparmiando ulteriori danni all’ambiente. Ecco perché non devono essere buttate.