Boom di modifiche unilaterali dei contratti a libero mercato per le bollette di luce e gas: addio al “prezzo bloccato” e alle tariffe più convenienti di quelle stabilite dall’Arera. Ma possono farlo? Ecco come difendersi
Dimenticate il “prezzo bloccato” e tariffe nettamente più basse di quelle “amministrate” dall’Arera nella maggiore tutela: nel libero mercato è boom di modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di luce e gas. Il motivo? Le aziende dopo avere proposti prezzi molto bassi si trovano ora a far fronte con rialzi delle materie prime che non esitano a rigirare sui loro clienti. Ma possono farlo? E come ci possiamo tutelare?
Valentina Masciari è la responsabile Utenze di Konsumer Italia: “La modifica unilaterale del contratto, è una facoltà che il fornitore ha e che, di conseguenza, può esercitare per un giustificato motivo come è il rialzo dei prezzi. Infatti, nelle condizioni generali di contratto, viene espressamente indicata questa eventualità, che potrà essere esercitata, previa comunicazione scritta al cliente”.
E siamo tenuti ad accettare ad ogni costo? “No – aggiunge la Masciari – il consumatore ha il diritto di rifiutare la proposta se non la ritenesse soddisfacente, recedere il contratto e decidere di confrontare altre tariffe a libero mercato oppure tornare alla tariffa della maggior tutela.
Attenzione poi a come viene comunicata la modifica contrattuale: “La comunicazione della variazione unilaterale – conclude l’esperta – deve essere effettuata in maniera chiara, indicando le modifiche proposte, la decorrenza della variazione e le modalità per la comunicazione dell’eventuale recesso da parte del cliente”.
Bollette, con nuove condizioni aumenti fino al 500%
Da quando è scoppiata l’emergenza caro-bollette le offerte del libero mercato proponevano condizioni più vantaggiose rispetto al mercato tutelato ma ora la festa sta per finire. Commenta Luigi Gabriele di Consumerismo: “Alcune società, solo per la componente materia energia elettrica, propongono oggi ai clienti un prezzo di 0,30 euro/kWh; sommando gli oneri e tutte le altre voci un kWh viene offerto a 0,60 euro, quando in condizioni di normalità il prezzo medio era di circa 0,22 euro (quindi il 300% in più). Migliaia di utenze che hanno contratti vecchi che prevedono tariffe al di sotto di queste soglie stanno ricevendo in questi giorni una lettera dagli operatori energetici con cui si comunicano modifiche unilaterali delle condizioni economiche della fornitura, con rincari dei prezzi di luce e gas che arrivano fino al 500%”.
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Come ci si può difendere? Si trovano ancora soluzioni anti-rincari sul PortaleOfferte? Questo punto di vista di Marco Vignola responsabile Energia dell’Unc: “Non c’è una ricetta unica. Prima di questi aumenti del gas e dell’elettricità, iniziati a metà del 2021, sul mercato libero la maggior parte dei contratti era a tariffa fissa, per bloccare prezzi che allora erano convenienti. Oggi invece chi fa un contratto a tariffa fissa, rischia di ritrovarsi fra un anno con bollette salate, anche i prezzi sono scesi. Infatti oggi la maggior parte dei contratti sul mercato libero è a tariffe indicizzate, che possono scendere dagli attuali livelli. Quelli sul mercato tutelato (che comunque finirà nel 2024) sono tutti indicizzati, ogni tre mesi”.