Deforestazione, l’Ue frena l’importazione di caffè, cacao e mais da zone a rischio

deforestazione

Il Regolamento che la Commissione europea ha presentato a novembre scorso ha iniziato il suo iter legislativo con un voto in Commissione che amplia la lista dei prodotti la cui produzione non è responsabile della deforestazione

“Sono soddisfatta che il voto in Commissione Ambiente al Parlamento Ue rafforzi la portata del Regolamento sulla deforestazione. Siamo riusciti ad ampliare l’elenco dei prodotti per i quali le aziende europee dovranno dimostrare che la loro produzione non è responsabile della deforestazione in altre parti del mondo, inserendo oltre ai sei prodotti indicati dalla Commissione (carne bovina, legno, olio di palma, soia, caffè e cacao – e alcuni dei loro prodotti derivati – come pelle, cioccolato o mobili) anche mais e gomma; a consolidare la tutela dei diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali e dei piccoli proprietari terrieri; a introdurre finalmente nel raggio d’azione del Regolamento anche le organizzazioni finanziarie che sostengono aziende che commerciano beni legati alla deforestazione” . Così Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde, commenta il voto in Parlamento che rafforza la portata del Regolamento proposto dalla Commissione europea a novembre scorso che, va detto, ha trovato il dissenso di Greenpeace e Wwf.

I nostri consumi – continua la Evi – sono responsabili di una enorme fetta della deforestazione globale e questo Regolamento, nonostante il solito ostruzionismo delle destre, lancia un messaggio chiaro sulla direzione da intraprendere.

La lista dei prodotti “vietati”

La Commissione europea ha presentato misure per limitare le importazioni di materie prime legate alla deforestazione. Nella lista ci sono, tra le altre, legno, soia, carni bovine, caffè, cacao e olio di palma e alcuni prodotti derivati come mobili, cioccolata e cuoio. Il sistema si basa su un sistema di tracciabilità rafforzata, con l’obbligo per gli operatori di raccogliere e comunicare le coordinate geografiche del terreno in cui sono state prodotte le merci importate. Spetterà agli Stati membri fare i controlli, e gli stessi potranno sospendere l’immissione sul mercato Ue di materie prime e prodotti ritenuti causa della deforestazione.

Le prossime tappe

“Questo voto – aggiunge l’eurodeputata – è un passo fondamentale per arrestare un fenomeno di cui noi Europei siamo fortemente responsabili. Quello che accade in Amazzonia ci riguarda da vicino, perché proteggere i diritti dei nativi, che sono i più efficaci custodi del mondo naturale, significa tenere in vita una straordinaria barriera contro il fenomeno della deforestazione, che ha conseguenze devastanti per il clima globale. Ora la relazione dovrà essere votata dalla prossima plenaria, dopodiché inizieranno i negoziati con il Consiglio Ue che ha già definito la sua posizione, indebolendo la proposta e introducendo scappatoie e flessibilità. 

 

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