L’associazione inglese Which? ha portato in laboratorio diverse lozioni solari a base di filtri fisici come il biossido di titanio scoprendo che 5 creme non garantiscono la protezione solare UVA e UVB che promettono
Fanno bene all’ambiente e sono da preferire ai filtri chimici perché meno dannosi per la pelle. Peccato che non proteggono dai raggi ultravioletti. Stiamo parlando dei filtri fisici, e in particolare del biossido di titanio: un nuovo test di laboratorio condotto dall’associazione britannica Which? ha rivelato che alcune creme solari che contengono solo un filtro fisico hanno fallito i test chiave di protezione solare.
Differenza tra Spf e UVA
L’Spf – acronimo di Sun Protection Factor (Fattore di Protezione Solare – FPS) – è un indice utilizzato per rappresentare il livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UV. L’Spf viene espresso in forma di valore numerico e viene determinato mediante appositi test, fisici e biologici, che prevedono prove in vitro oppure in vivo. È bene precisare che il valore di Spf si riferisce alla protezione fornita dal prodotto nei confronti dei raggi UVB e non dei raggi UVA.
Le radiazioni UVA non sono eritematogene come le radiazioni UVB ma tendono a stimolare la maturazione della melanina.
La protezione dai raggi UVA garantita deve essere uguale o superiore a 1/3 della protezione fornita contro i raggi UVB. Pertanto, all’aumentare dell’SPF, dovrà aumentare anche il livello di protezione contro le radiazioni ultraviolette di tipo A.
I solari bocciati
Tutti i prodotti a base minerale testati da Which? non hanno superato i test Spf o UVA e, sorprendentemente, diversi prodotti hanno fallito in entrambi i casi.Quattro filtri solari a base minerale SPF 30 di Alba Botanica, Clinique, Hawaiian Tropic e Tropic Skincare non hanno garantito la protezione (intesa come il fattore Spf) indicata in etichetta.
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Un quinto prodotto, Green People Scent Free Sun Cream SPF 30, che utilizza filtri UV minerali e chimici, non è riuscito a proteggere adeguatamente dai raggi UVA. Secondo l’associazione, questi 5 solari non dovrebbero essere acquistati. Tra le creme che, invece, hanno superato il test c’è Piz Buin Allergy Sun Sensitive Skin Lotion SPF30.
La crema solare Clinique
La crema solare Clinique Mineral Sunscreen Lozioni per il corpo ha fornito a malapena un terzo del suo Spf dichiarato e non è nemmeno riuscita a fornire una protezione UVA sufficiente.
Il latte solare Hawaii Tropic
Il latte solare protettivo minerale Hawaiian Tropic SPF 30 con una protezione UV al 100% a base minerale, affermazioni “a misura di barriera corallina” e certificazione PETA ha fornito solo circa due terzi del suo valore Spf 30, il che significa che non proteggerà quanto ci si aspetta.
Filtri chimici o fisici?
I filtri solari a base chimica utilizzano composti organici, come l’octocrylene, per filtrare i raggi UV. Vengono assorbiti dalla pelle e forniscono protezione solare assorbendo i raggi UV, rilasciando l’energia dalla luce sotto forma di calore o modificando la forma 3D della sostanza chimica, che poi si scompone.
I filtri solari minerali utilizzano minerali inorganici, solitamente biossido di titanio o ossido di zinco, per fornire protezione dai raggi UV. Questi si posizionano sulla parte superiore della pelle quando viene applicata la protezione solare, anziché essere assorbiti, e creano una barriera fisica che agisce come uno specchio, riflettendo e disperdendo la luce UV.
La replica delle aziende
Clinique ha commentato i risultati dello studio inglese sostenendo di aver condotto test standard esterni che supportano le sue affermazioni Spf e, pertanto, la crema soddisfa le linee guida dell’Ue per UVA: “Tutti i nostri prodotti sono sottoposti a test rigorosi: garantiamo che le nostre affermazioni sono clinicamente valide. Il nostro processo di valutazione e ispezione significa che abbiamo piena fiducia nell’integrità e nell’efficacia di tutti gli ingredienti e le formule”, si legge nella nota.
Edewell (produttore di Hawaiian Tropic Mineral Protective Sun Lotion) ha detto che è fermamente in disaccordo con i risultati dei test ottenuti da Which?: “Il fattore di protezione solare del nostro prodotto è stato testato da un laboratorio rispettabile e riconosciuto a livello internazionale secondo ISO 24444 e ha ottenuto un risultato Spf di 34.5. La sua protezione UVA supera le soglie minime europee e britanniche e non abbiamo ricevuto reclami o segnalazioni di reazioni avverse”.