Fao e CropLife: la partnership controversa

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Nell’ottobre 2020, la Fao ha firmato una lettera di intenti con CropLife per cooperare in diversi settori sollevando le ire delle ong secondo cui “l’approfondita collaborazione della Fao con CropLife International contrasta direttamente tutti gli sforzi per eliminare gradualmente i pesticidi altamente pericolosi, come raccomandato dal Consiglio della Fao già nel 2006”

La Fao deve interrompere qualsiasi forma di collaborazione con CropLife International. $30 organizzazioni non governative hanno inviato una lettera all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura per chiederle di revocare la partnership con l’associazione industriale che rappresenta la più grande produttori di pesticidi.

La richiesta si basa sulle preoccupazioni espresse dalla società civile e dalle organizzazioni dei popoli indigeni, nonché sulle raccomandazioni formulate dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alimentazione durante la 49a sessione del Consiglio per i diritti umani sui diritti umani, in particolare di “rivedere l’accordo con CropLife International nel rispetto dei diritti umani” e “di prendere in considerazione l’idea di chiedere al Direttore Generale della FAO di annullare l’accordo”.

Nella lettera, le 430 organizzazioni hanno espresso preoccupazione per il modo in cui le aziende associate a CropLife (BASF, Bayer Crop Science, Corteva Agriscience, Sumitomo, FMC e Syngenta) hanno “interferito” nella politica nazionale ed esercitato un’enorme pressione sui governi che intraprendono azioni per proteggere le persone e l’ambiente dai danni causati dai pesticidi.

Nell’ottobre 2020, la Fao ha firmato una lettera di intenti con CropLife per cooperare in diversi settori sollevando le ire delle ong secondo cui “l’approfondita collaborazione della Fao con CropLife International contrasta direttamente tutti gli sforzi per eliminare gradualmente i pesticidi altamente pericolosi, come raccomandato dal Consiglio della Fao già nel 2006″, si legge nella lettera.

La lettera ha sottolineato che il processo di due diligence della Fao indica che le aziende coinvolte in violazioni dei diritti umani possono essere escluse dai potenziali partner. Le organizzazioni affermano che “l’uso di pesticidi pericolosi è incompatibile con i diritti tutelati dalle Nazioni Unite”.

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